Niscemi, bruciati domenica notte 4 mezzi adibiti alla raccolta rifiuti

In un paese come l’Italia può anche accadere che, in occasione di una finale di Champions League come quella di sabato scorso,  il sindaco di un paese di quasi trentamila abitanti come Niscemi, decida di creare “un particolare momento di aggregazione popolare all’insegna di una condivisione sana ed entusiasmante dei valori dello sport. ” e perciò disponga la proiezione su un maxi schermo della suddetta partita, proprio nella piazza centrale del paese.

La Rosa (sindaco Niscemi)Può accadere che dopo la partita, mentre i cittadini sono distratti in altre cose, col favore delle tenebre, qualche buontempone decida di recarsi presso l’isola ecologica di contrada Pilacane e di dar fuoco a 4 “autocompattatori ” destinati alla raccolta dei rifiuti del paese.

Conosciamo bene le realtà del paese, la cronaca degli ultimi anni troppo spesso ci ha raccontato di Niscemi e della stazione satellitare del sistema MUOS, “sistemata” dagli americani all’interno della sughereta, ma conosciamo anche le infiltrazioni mafiose e le inchieste in corso su società che hanno operato ed operano nei paraggi della base e non solo.  Non sarebbe, forse, nemmeno  il caso di chiamare il sindaco La Rosa, lo conosciamo bene e sappiamo bene cosa ci racconterà ma, infine, decidiamo di raggiungerlo telefonicamente e di  farci raccontare il suo pensiero.

D. Sindaco, cosa sta succedendo a Niscemi? Come bisogna interpretare gli ultimi fatti avvenuti in paese, i suoi cani avvelenati, i rifiuti ed altro recapitati a lei e ad alcuni suoi collaboratori..

R. “Niscemi continua a subire atti di natura mafiosa, non ci sono altre definizioni, ma se qualcuno ha inteso intimidire l’ amministrazione e il sindaco,  sappia che ha sbagliato di grosso ed è meglio che lo sappia già da adesso,  se non lo avessero già capito. Io, comunque,  credo sia l’ultimo colpo di coda che vorrebbero dare a Niscemi .  Ma che sapessero  che noi indietro non torniamo!”

E’ imperioso il tono della voce di Ciccio La Rosa, imperioso e convincente, prosegue:  “Le forze sane,  le parrocchie, le associazioni, l’antiracket, don Giuseppe Capaci,  in prima linea come prete e tutto il Consiglio comunale ed altri sindaci, oggi, mi hanno testimoniato la loro solidarietà e con forza mi chiedono di andare avanti.”

D. Perchè queste intimidazioni, Ha un’idea?

R.” Le intimidazioni dei miei cani avvelenati, del sacco di rifiuti di fronte alla mia abitazione,  l’intimidazione di qualche altro oggetto recapitato a qualche mio collaboratore, non ci impedirà di ripulire in modo totale questa città.  Io ringrazio le forze dell’ordine – prosegue –  che si stanno muovendo nella direzione giusta e vorrei invitare la mia città a stringersi attorno a sé stessa, non attorno al sindaco perchè non ho questa esigenza  ma la mia città deve fare in modo da essere impenetrabile da questi soggetti . Io invito tutti  – e qui il tono si alza ancora – a denunciare e ad abbattere il muro di omertà che esiste ancora. Se riusciamo ad abbattere questo muro, Niscemi va avanti e niente potrà farla tornare indietro. Il nostro motto è “indietro non si torna!”

D. Ha sporto denuncia per i fatti accaduti, naturalmente..

R.” Le denunce sono diverse  decine e sono anche contro chi sporca, imbratta e crea danni al territorio, ma ci sono altre denunce e non ne faccio mistero.  Mi sono costituito per ben tre volte contro “cosa nostra” a cui sto chiedendo il risarcimento per i danni  arrecati all’immagine della mia città. Quando si fanno delle scelte non si può tornare indietro.  Non sarà certo qualche vigliacco – continua – o qualcuno che pensa di essere a capo di una comunità senza essere stato democraticamente eletto, che può dare fastidio ad una città come Niscemi.”

D. Com’è una città come Niscemi?

R. “Niscemi è una città che lavora, e che produce e che non ha paura, è questa l’immagine di Niscemi che vogliamo esportare . Non permetteremo che qualche “piccolo uomo” possa rovinare tutto questo.

D. L’abbiamo vista, di recente, impegnato al controllo delle discariche abusive sul suo territorio, sappiamo com’è intricato “il mondo dei rifiuti” un po’ ovunque, può essere questa la causa dell’incendio agli autocompattatori?

R. “Ascolti, Niscemi  è il primo Comune in Sicilia con più di 20.000 abitanti ad avere toccato la quota del  55%  di raccolta differenziata, il nostro obiettivo vuole essere chiudere l’anno con il 65% così da riuscire non pagare penali allo Stato, del resto lo Stato non ci aiuta per niente aprendo e chiudendo discariche, imponendo prezzi sempre più esosi.  Noi vogliamo arrivare ad una percentuale che sia d’esempio in Sicilia, arrivare al 65, 70% “.

D. E questo da fastidio. Mi sembra sciocco chiederle se lei conosce cosa c’è dietro il “sistema” rifiuti.

R. “Io non lo so se da fastidio, so che consegnavo in discarica 18 tonnellate di rifiuti al giorno, oggi ne consegno 9 /10 al giorno e  non solo, pago di meno ed ho abbattuto i costi del 30 % ai miei concittadini, nell’ultimo anno”

D. Sindaco non le sembra evidente che questa cosa possa dare fastidio a chi si vede consegnare meno rifiuti da trattare, ecc…

R. “Certo che lo capisco e mi dispiace se dà fastidio a qualcuno, ma sicuramente fa bene alla mia città,  anche di questo sono consapevole.”

Grazie Sindaco, in bocca al lupo.

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