“In relazione alla gestione zone blu per gli anni relativi alle due amministrazioni Nicastro (2004-2012), la mia amministrazione, sin dall’insediamento, ha preferito sospendere il servizio in attesa di regolarizzarlo, in ottemperanza alle vigenti normative in materia”. È il primo cittadino di Chiaramonte, Vito Fornaro, a sgomberare il campo da equivoci, relativamente ad una indagine della Corte dei Conti di Palermo e della Procura della Repubblica di Ragusa. La contestazione degli inquirenti è relativa ad un presunto danno erariale nel periodo 2004-2012. Due le associazioni onlus coinvolte: il “Gruppo Alfa Regione Sicilia” (per il periodo 2004/2008) e la “Pro Loco Chiaramonte” (per gli anni 2008/2012). Da questo servizio il profitto per le due associazioni sarebbe stato di circa 100 mila euro, mentre il comune avrebbe ottenuto un secondo profitto, tramite le sanzioni contestate a quei cittadini che hanno parcheggiato senza la “parck card” in vista e, quindi, oggetto di contestazione per violazione al codice della strada. “È stato approvato in consiglio comunale (per la prima volta) – dichiara il primo cittadino del comune montano -, l’apposito regolamento ed avviata la regolare procedura di affidamento con bando di evidenza pubblica, già in fase di definizione”. Ai vertici della Polizia locale la Guardia di finanza di Ragusa contesterebbe l’omessa vigilanza sull’operato dell’amministrazione comunale e l’omessa vigilanza sull’operato del personale delle due associazioni. Le onlus, infatti, non avendo i requisiti, non avrebbero potuto svolgere il compito di ausiliari del traffico. “La trasparenza e la correttezza perseguita in quest’ambito – conclude Vito Fornaro -, pur avendo provocato disagio nei cittadini, sono l’ulteriore riprova che le polemiche sollevate dalle varie opposizioni e associazioni erano pretestuose e infondate”.
Home Cronaca Amministrativa “Noi non abbiamo responsabilità”. La precisazione del sindaco di Chiaramonte