Angelo Giacchi, l’imprenditore agricolo di Vittoria, è giunto al secondo giorno di sciopero della fame, per contestare il metodo delle aste giudiziarie di cui lui stesso è rimasto vittima, non è solo nella protesta. A Giacchi, si è aggiunto un ex amministratore della città di Vittoria, Giovanni Cirnigliaro (già assessore allo sviluppo economico in città). “Sono anche io in sciopero della fame, perché è arrivato il momento di uscire fuori dalle proprie abitazioni e raggiungerci in Prefettura a sostenere la protesta per l’attivazione di un metodo più equo legato alle aste giudiziarie. Imprenditori – dichiara Cirnigliaro – non avete più nulla da perdere, ma è arrivato il momento di difendere la vostra dignità”. Proprio in Prefettura, nel pomeriggio, i due uomini (sostenuti da diverse associazioni provinciali, dal sindacato “Confsal”, ai Forconi, passando per “Altragricoltura”) hanno incontrato il vicario della Prefettura che ha assunto impegni “avviando una corrispondenza epistolare con i vertici del governo nazionale per accendere i riflettori su questo scottante tema delle aste giudiziarie”. L’imprenditore vittoriese si è detto soddisfatto del confronto odierno, ma ha annunciato di non avere alcuna intenzione di tornare a casa. “La protesta va avanti ad oltranza e stasera dormirò in macchina. Non mi muoverò da qui fin quando non avrò risposte chiare, precise e concrete. Possibile – si chiede -, che la drammatica vicenda Guarascio non ci abbia insegnato nulla? Lo Stato deve tutelare chi ha lavorato onestamente e ora si trova in difficoltà, non gli usurai e gli approfittatori che aspettano di impossessarsi di un bene immobile con pochi soldi”.
Da Giacchi, infine, un drammatico appello. “Non lasciatemi solo. So che sono migliaia gli imprenditori della provincia nelle mie stesse condizioni ma non siamo noi che dobbiamo vergognarci. Uscite fuori, state al mio fianco, lottiamo insieme”.
La “CONFSAL” accanto ad Angelo Giacchi
“Lo Stato deve tutelare chi ha lavorato onestamente e ora si trova in difficoltà, non gli usurai e gli approfittatori che aspettano di impossessarsi di un bene immobile con pochi soldi”.
“Questa la frase di Angelo Giacchi, imprenditore ortofrutticolo dell’ipparino, che mi ha colpito e che ritengo sia emblematica della situazione economica odierna, siciliana ed italiana. Molti piccoli imprenditori si sono ritrovati a “chiudere i battenti”, a causa della forte pressione fiscale e dei pochissimi (quasi nulli) aiuti che le banche gli hanno dato.”
Si registra l’intervento del Segretario Provinciale delle federazioni del commercio, industria e artigianato della Confsal di Ragusa, Giorgio Iabichella, che solidarizza con la causa di Angelo Giacchi, e di altre decine di migliaia di piccoli imprenditori che, oggi, si ritrovano a dover lottare per non farsi sottrarre la casa dove vivono e che hanno , magari, costruito con le loro mani e sforzi economici immensi.
“Non intendiamo lasciare solo il Signor Giacchi e tutti gli altri imprenditori in difficoltà che rappresenta in provincia. Negli ultimi anni la situazione economica italiana e siciliana, – espone il sindacalista – ha causato migliaia di vendite all’asta e di sfrati esecutivi, lasciando molte famiglie nella disperazione e togliendo loro la casa. La casa, per ognuno di noi, e’ un bene essenziale. Il focolare domestico al quale recarsi la sera, dopo una giornata di lavoro e trovare i propri familiari, con i quali discutere e risolvere tutti gli eventuali problemi che la vita ci pone ogni giorno. A tavola o sul divano riusciamo a risolvere molti problemi, a chiarirci le idee ma se ci vengono tolti, magari con uno scopo prettamente speculativo, allora viene a mancare un punto di riferimento essenziale affinchè si possa ragionare con coscienza, e ci si puo’ abbandonare ad atti irragionevoli e insensati.”
“Un altro caso “Guarascio” non vogliamo vederlo. Chiedo a S.E. il Prefetto ed a tutti i nostri rappresentanti istituzionali di trovare una soluzione per gli imprenditori ed i lavoratori che oggi sono in grossissime difficoltà. Bloccare le vendite all’asta per qualche anno e dare la possibilità, a chi è davvero in difficoltà, magari con aiuti straordinari, di salvare almeno la propria abitazione.”
“Il Governo Italiano – conclude Iabichella con una provocazione – dia precedenza a questi problemi che attanagliano il popolo italiano, anziche’ occuparsi del caso Berlusconi o del congresso del PD.”
Giovanni Mauro presenta una interrogazione al Senato su “Aste giudiziarie ed anatocismo bancario”
“Il caso denunciato dall’imprenditore agricolo Angelo Giacchi, che da martedì ha iniziato lo sciopero della fame davanti alla Prefettura di Ragusa, deve essere portato all’attenzione del Governo. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere cosa si intende fare per risolvere il problema”. Così, in una nota, il sen. del gruppo Grandi Autonomie e Libertà che spiega: “C’è da capire come e perché sia possibile che le procedure esecutive, con le relative aste, siano più rapide di quelle che il cittadino attiva nei confronti degli istituti di credito per chiedere ai giudici quale sia il loro reale debito. “E’ accaduto e accade ancora, infatti, che in certi casi le banche abbiano applicato degli interessi sugli interessi già dovuti – spiega Mauro – facendo ulteriormente lievitare l’ammontare del debito. E’ una pratica scorretta, cosiddetta anatocismo, sulla quale la legislazione vigente, nonostante tenda a non approvarla, non è del tutto chiara. Così i cittadini o gli imprenditori, come nel caso specifico, si ritrovano a dover far fronte a richieste di danaro superiori a quelle effettivamente dovute. Però, mentre si cerca di far accertare questo aspetto con delle azioni legali, la procedura esecutiva forzata non viene sospesa, creando delle situazioni di disagio particolarmente gravi”.
“Esprimendo vicinanza e solidarietà nei confronti di Angelo Giacchi per la sua battaglia, al quale si è affiancato in queste ore anche l’ex assessore allo Sviluppo economico del Comune di Vittoria Giovanni Cirnigliaro, comunico quindi aver già presentato un’interrogazione sull’argomento che – conclude Mauro – non riguarda solo la storia di Angelo Giacchi, ma un enorme numero di imprenditori e semplici cittadini che a causa della scorrettezza di alcuni istituti di credito rischiano di perdere ingiustamente i propri beni provocando anche circostanze particolarmente angosciose e pericolose”.
(Foto Franco Assenza)