Noto è la “città d’oro”. Capitale dell’Unesco e splendore dell’umanità.
Eppure da anni sta diventando, anche, la città dell’abusivismo. Un’infinità sono le strutture abusive che deturpano la meravigliosa città, dalle abitazioni agli ambulanti. Così, mentre Angelo Cambiano, il Sindaco di Licata (e tanti altri colleghi), è da sempre impegnato nella battaglia per le demolizioni delle case abusive, anche a rischio della propria incolumità fisica, la politica netina (da anni, non da oggi) fa orecchie da mercante e non procede nella battaglia per il ripristino della legalità.
Siamo assolutamente convinti di quanto pericolosa sia questa “battaglia” ma, da un lato i cittadini di Noto e dall’altro i turisti, meritano di ammirare la capitale del Barocco anche come capitale della legalità, iniziando dalle demolizioni e dalle rimozioni degli abusivi.
Condurremo questa nostra inchiesta giornalistica in due parti e invieremo in Procura, per conoscenza, le risultanze.
Una prima parte, che tratteremo oggi, è quella relativa alle baracche ma anche alle bancarelle improvvisate, diventate fisse; una seconda parte, sarà relativa alle case dei Camminanti.
LE BARACCHE E LE DEMOLIZIONI NON EFFETTUATE
Nel cuore del centro storico di Noto, il salotto buono della città, c’è una bellissima villa. E’ già da qui, in questo luogo che, chi arriva e parcheggia, vede il panorama deturpato dalle baracche abusive e con ordinanza di demolizione, mai effettuata.
Si, una su tutte è quella di Antonino Caruso, detto Antonino Falcolullo, pregiudicato avolese tratto in arresto e denunciato con altri componenti della sua famiglia in operazioni di Polizia.
Caruso, insieme ai suoi familiari, gestiscono una baracca di frutta e verdura a due passi dalla “porta reale”.
Un’ordinanza (che pubblichiamo) del giorno 11 dicembre del 2008 ne intimava la “rimessa in pristino dello stato dei luoghi”, con termine di dieci giorni che, trascorso, avrebbe comportato la demolizione da parte del Comune. Tale demolizione, come è facile vedere dalla seconda delibera, non è stata effettuata né dal diretto interessato né dall’Ente.
Così, il 25 settembre del 2014, una nuova ordinanza intimava altri “10 giorni” per provvedere alla “rimessa in pristino dello stato dei luoghi”. Trascorso tale periodo, la baracca andava abbattuta e, invece, a distanza di quasi due anni e mezzo la struttura rimane ancora lì in “bella anzi (ci perdoni l’ideatore del detto!), brutta mostra”.
Vista l’inosservanza delle regole e l’omissione nella demolizione, altri venditori ambulanti hanno riempito la città di baracche e bancarelle totalmente abusive.
Ci sono, infatti, tante altre baracche o bancarelle improvvisate, diventate fisse che, da una parte all’altra della città, risultano totalmente abusive eppure – incredibilmente – non vengono “intaccate” dalle demolizioni.
In alcuni casi, come quest’altra che pubblichiamo qui sotto in foto, a poche decine di metri dal comando della Polizia Municipale costretta, probabilmente, a far “finta di non vedere”.
Il tutto con la beffa che i cani non possono passeggiare per divieti comunali (vedi foto sopra), ma gli abusivi possono invadere la città.
Come se per loro la legge non esistesse. Come se, per qualcuno, la legge a Noto non fosse “uguale per tutti”.
Bene è parlare anche dei “parenti” ma, in casa propria si dà un’occhiata ogni tanto?
Vittoria sta diventando invivibile.I pedoni, i ciclisti, i diversamente abili sono i più colpiti, non v’è un incrocio di vie che non sono occupati da venditori di ortofrutta, (ma i mercatini rionali non dovevano servire a fare un po d’ordine?) negozi di ferramenta e bricollage.
E del parcheggio selvaggio ne vogliamo parlare?Si parcheggia (è il caso di dirlo) a c… di cane, sui marciapiedi, occupando due tre stalli, a destra e manca, sulle striscie pedonali, (esempio sono le vie che incrociano Corso Cavour), sui marciapiedi, agli angoli privando di visuale gli automobilisti con i relativi rischi di incidenti, (striscie pedonali a parte) così come avviene coi venditori di ortofrutta che non si contentano di occupare il minimo di spazio indispensabile sui marciapiedi ma addirittura espongono merci in mezzo alla strada, restringendo di molto carreggiate larghissime, insomma come avviene al mercato del sabato che pur avendo spazi illimitati si ostinano a montare le bancherelle sulla strada, creando agli avventori ingorghi o difficoltà a transitare.
Insomma, il caso è diverso, non siamo a Noto, ma una bella sistemata ci vorrebbe.
Tengo a sottolineare che: tutti abbiamo il diritto al lavoro ma che questo non sia da contrasto alle leggi, al quieto vivere di una civile comunità.