Agenti della Polizia di Stato, in servizio al commissariato di Noto, assieme al personale dell’Asp, distretto igiene – alimenti e della medicina del lavoro, hanno eseguito dei controlli amministravi in alcuni depositi di limoni.
I controlli hanno evidenziato alcune irregolarità amministrative per le quali Vincenzo Cavallo, titolare di un deposito è stato sanzionato per complessivi 5 mila euro (di cui 3 mila per la mancata Scia, e 2 mila per la mancanza del piano di autocontrollo).
Vincenzo Cavallo, come scritto da noi tempo fa nella mappa del clan Trigila (LEGGI ARTICOLO), è sposato con Angela Trigila, figlia di Corrado Trigila (in galera per mafia, insieme al fratello – e capomafia – Antonino detto Pinuccio Trigila).
Cavallo con la sua impresa raccoglie limoni di provenienza furtiva e li immette nel mercato con ingenti danni per i produttori agricoli.
Le violazioni riscontrate saranno comunicate al sindaco per l’adozione dei provvedimenti di competenza attinenti all’abusiva attività commerciale svolta dal titolare di uno dei depositi.
Vincenzo Cavallo, per chi non ricordi (o non voglia ricordare) è la persona che (se non ci fosse da piangere per le conseguenze, sarebbe da ridere per la stupidità!) cercò di incendiare la casa di un carabiniere ed il gesto incendiario gli costò lo sfregio al volto (ancora oggi permanente).