A cura dell’Associazione
Oltre lo spreco… la pianificazione energetica
Le linee della nostra azione
L’associazione “Oltre lo spreco… la pianificazione energetica” si pone l’obiettivo di analizzare lo sviluppo della società moderna per evidenziare la inefficienza dei modelli di sviluppo attualmente utilizzati, con lo scopo di fornire gli elementi per una corretta gestione delle risorse naturali.
Si propone un cambiamento radicale di prospettiva e l’abbandono del modello di sviluppo legato alla crescita continua.
È stato ormai accertato in termini scientifici che il riscaldamento globale del pianeta è causato dalla emissione incontrollata dei gas da effetto serra nell’atmosfera; l’uomo in poco più di 200 anni ha consumato le risorse petrolifere accumulate in miliardi di anni, provocando l’innalzamento della temperatura media mondiale; il riscaldamento potrebbe avere effetti deleteri sulla biodiversità in quanto determinate specie di piante ed animali non si adatterebbero ai cambiamenti, soccombendo e provocando degli squilibri nella catena alimentare, che è la base della vita.
Per risolvere tali problemi si deve agire su tre fronti:
- utilizzo di risorse energetiche rinnovabili come l’eolico il fotovoltaico, la biomassa, la geotermia etc, in sostituzione delle fonti fossili;
- riduzione degli sprechi;
- potenziamento delle aree naturali residuali che ad oggi conservano un elevato grado di naturalità e biodiversità, condizione necessaria al mantenimento della catena alimentare e quindi della vita sul pianeta.
Il protocollo di kyoto con l’obiettivo 20-20-20 si pone in questa ottica, imponendo ai paesi aderenti la sostituzione delle fonti fossili con le rinnovabili per una percentuale minima del 20%, la riduzione nella stessa misura percentuale degli sprechi energetici del 20%, tramite l’efficientamento delle strutture, tutto ciò entro il 2020.
A completamento del protocollo di kyoto svariate direttive europee si pongono l’obiettivo di conservare gli habitat naturali e seminaturali residuali tramite azioni di conservazione su zone naturali individuate in tutta l’Europa, la più importante è la direttiva HABITAT 43/92, che si pone l’obiettivo di connettere le diverse aree naturali residue tramite corridoi ecologici (RETE NATURA 2000) con lo scopo di aumentare la biodiversità generale; partendo dalla teoria chiamata “teoria della biogeografia delle isole”(l’argomento sarà approndito in seguito).
Da questi principi generali si affronteranno poi tutte le problematiche legate all’impatto ambientale che l’uomo genera sul territorio, come la gestione dei rifiuti, la mobilità, l’edilizia, la gestione degli spazi,etc, proponendo delle soluzioni per minimizzare la loro impronta ecologica.
La corsa alle rinnovabili, l’efficientamento energetico degli edifici, e l’adeguamento a questi nuovi modelli ha provocato nelle città e nei comuni italiani più arretrati un ingolfamento delle amministrazioni, una totale inadeguatezza strutturale ed un ritardo abissale nei confronti dell’Europa, basti pensare che l’Italia sta accumulando un debito medio di circa 0,7 milioni di euro al giorno per lo sforamento delle emissioni di CO2 rispetto all’obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto.
Fondare la società invertendo il legame fra economia ed ecologia, dove la prima deve essere parte della seconda e non viceversa, abbandonare il termine “sviluppo sostenibile”, che in realtà è un ossimoro, e ragionare nell’ottica dell’ “essere sostenibile”.
Nel mondo gli impianti eolici attivati solo nel 2009 hanno prodotto più energia delle centrali atomiche installate nei 5 anni precedenti. In Germania il 31% del Pil dipende dalle industrie ecologiche.
Dalle bioplastiche alla bioarchitettura, dal fotovoltaico all’eolico, dalle biomasse al riciclo, la nuova rivoluzione verde sta cambiando il mondo e la nostra vita quotidiana, la strada è già segnata, basta percorrerla.
Questa necessaria premessa di carattere generale non deve far pensare che “Oltre lo spreco” voglia fare teoria, per questo esistono già ottime riviste cartacee e digitali, ma partire da essa, magari volgarizzando concetti troppo scientifici per trarre spunti operativi realizzabili nell’area iblea con suggerimenti e progetti specie per quegli ambiti in cui l’azione di governo municipale potrebbe incidere in termini efficaci.
Dario Modica
(Analista ambientale)
Contatti:
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Il presente articolo è stato pubblicato anche sul mensile DIALOGO al quale ci si può abbonare con un versamento di 10 Euro l’anno sul c/c/p 10780971.