Omicidio Loris, parla Davide, il padre: “Se non scopro la verità rischio di impazzire”

Siamo sposati da ben dieci anni e ancora non mi conosci davvero? Come puoi nutrire dubbi sulla mia colpevolezza nell’omicidio di nostro figlio»? Sono queste le accorate domande che Veronica Panarello rivolge nel suo secondo appello al marito Davide Stival dal carcere di Agrigento, dov’è stata trasferita sabato scorso dalla sezione femminile della casa circondariale di piazza Lanza a Catania. Veronica parla ancora attraverso il suo legale di fiducia Francesco Villardita, il quale lascia emergere tutto il dramma interiore di Veronica, che fa da contraltare ai dubbi che stanno divorando il marito.

Perché Davide Stival, anche se libero, non se la sta di certo passando meglio della consorte, sulla quale pende la terribile accusa di aver ucciso il figlio Loris di 8 anni e di averne nascosto il corpo in fondo a quel canalone vicino al mulino vecchio. Davide Stival è diviso tra la proclamazione di innocenza della moglie e le incongruenze delle sue dichiarazioni messe in luce dalle immagini delle telecamere di sicurezza che hanno in pratica documentato tutti gli spostamenti della donna in quella fatidica mattina del 29 novembre.

«Se non scopro al più preso la verità su quanto è realmente accaduto – ha riferito Davide Stival al suo avvocato di fiducia Daniele Scrofani – rischio di impazzire». Ma nel frattempo Davide non vede e non sente la moglie dal giorno del fermo, e anche questo secondo appello di Veronica affinché il marito vada a trovarla in carcere per parlarle guardandola negli occhi rischia di cadere nel vuoto.

«La mia assistita non cambia di una virgola la sua versione dei fatti – dice l’avvocato Villardita – e alla luce di ciò ho già avanzato richiesta di scarcerazione al tribunale della libertà, che avrà dieci giorni di tempo per esaminare gli atti che saranno chiesti alla procura di Ragusa, e quindi decidere sul futuro di una mamma determinata a lottare fino in fondo per dimostrare la sua innocenza, sebbene distrutta dall’agonia per la perdita di un figlio, e dall’ulteriore dolore di non essere creduta da chi in questo momento vorrebbe al suo fianco.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Aggiungi una immagine