Veronica Panarello sarebbe capace di intendere e di volere. E’ il verdetto che sarebbero orientati a sottoscrivere i consulenti nominati dal Gip di Ragusa Andrea Reale che ieri hanno concluso, con l’ultimo incontro con la giovane mamma accusata di avere ucciso il figlio Loris, la perizia psichiatrica. La consulenza sarà depositata l’11 maggio, alla prima udienza del processo con il rito abbreviato che vede la donna unica imputata, secondo la ricostruzione che la procura sembra intenzionata a mantenere, non avendo trovato riscontri alle più recenti accuse di Veronica che ha indicato nel suocero Andrea Stival, con cui dice di aver avuto una relazione, l’assassino del bimbo. Accuse da cui il nonno si è difeso nelle cinque ore di interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari.
Secondo alcune indiscrezioni, anche le nuove rivelazioni della donna avrebbero confermato ai periti la sua lucidità inducendo a ritenerla perfettamente in grado di intendere e volere. Una valutazione che potrebbe indurre la difesa di Veronica a chiedere al giudice di sottoporla ad ulteriori esami diagnostici, come una risonanza al cervello, per riscontrare eventuali anomalie che potrebbero essere alla base di un disturbo dissociativo.
Proprio nell’ultimo verbale reso davanti al pm Marco Rota il 19 febbraio scorso, nell’accusare il suocero, Veronica ha per la prima volta fornito un movente del delitto agli inquirenti raccontando di quei nove giorni di terrore che avrebbe vissuto dopo che Loris, avendola vista scambiarsi effusioni amorose con il nonno in cucina, l’avrebbe più volte minacciata di voler raccontare tutto a suo padre. Fino all’ultima mattina, quando si rifiuto di andare a scuola e poi morì strangolato con delle fascette fa elettricista.
(Fonte: La Repubblica.it)