Pachino come Napoli, escono dal carcere i “fratelli-delinquenti” Aprile: scatta la festa con i fuochi d’artificio…

Fuochi d’artificio (ovviamente non autorizzati, anche su questo ci sarebbe molto da riflettere), video su Facebook con centinaia di “like”, macchine strombazzanti, festa con baci ed abbracci e selfie d’ordinanza da condividere sul noto social network per cercare di dimostrare la propria innocenza. Una vergogna perpetrata dai tre noti fratelli e da chi si è affrettato a manifestare la propria sudditanza (sotto le foto).

Stiamo parlando dei fratelli Aprile, molto noti a Pachino. Giovanni e Giuseppe già condannati, mentre Claudio più volte denunciato e da noi già citati in diversi articoli (LEGGI).

Dal video si vede chiaramente: prima l’arrivo della macchina, poi l’avvio della festa.

[su_youtube url=”https://youtu.be/VM2C6bn7q4s”]

Che poi, a ben guardare, c’è poco da festeggiare.

I fratelli Aprile, seppur rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame (sentenza che probabilmente verrà appellata dalla Procura), comunque sono accusati di gravi reati per i quali ci sarà un processo con testimoni oculari.

D’altronde da tempo denunciavamo che i fratelli Aprile fossero soggetti pericolosi, molto vicini al clan Trigila (ed ad uno dei più carismatici capi, il pachinese boss Salvatore Giuliano, sotto nella foto), in quanto citati più volte da diversi collaboratori di Giustizia e responsabili di diverse estorsioni.

Tanto è vero che, come si legge nell’ordinanza d’arresto dei fratelli Aprile, il denunciante ha riconosciuto gli Aprile grazie agli articoli pubblicati dalla nostra testata giornalistica e dalle relative foto. In ossequio al nostro motto: “conoscere per riconoscere e decidere da che parte stare!”.

Il via alla “festa della liberazione” è, quindi, solo un passaggio intermedio della loro (presunta) innocenza, perché i cittadini devono sapere che denunciare conviene sempre. Ci sarà un processo in cui i reati di cui sono accusati, verranno fatti oggetto di attenta analisi e le testimonianze di chi ha denunciato riprese ed analizzate.

La Giustizia può essere a tratti lenta ma l’infaticabile lavoro delle Forze dell’Ordine produce gli effetti sperati ed i responsabili di questi crimini così odiosi verranno, chiunque siano, assicurati alla Giustizia ed alle patrie galere.

LE IMMAGINI DELLA FESTA

La prima foto dall’uscita dal carcere, in assoluto, è quella con (lo sdentato) capomafia Salvatore Giuliano. Perchè il rispetto si vede anche dai selfie appena rimessi in libertà!

Fratelli Aprile con il boss Salvatore Giuliano

Poi a seguire, appena entrati a Pachino, quella con i picciotti.

A quel punto i selfie in macchina, l’arrivo alla festa, le foto condivise sui social, loro tre messi vicini con tutti gli accoliti che vanno a rendere omaggio e, infine…i fuochi d’artificio (ripetiamo, non autorizzati, basterebbe questo per una nuova denuncia!).

Ed infine la foto col commento più eloquente: “3 a 0 e pala o centru” scrive con sicumera Peppe Aprile su Facebook. Gli fa eco un’amica che, riprendendo la loro foto, scrive: “Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani“.

Foto, frasi e video disgustosi. La domanda è: noi denunciamo ma da che parte sta la popolazione di Pachino?

 

LA VICENDA DEL LORO ARRESTO

Il 23 giugno i poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Pachino hanno eseguito quattro misure cautelari (3 in carcere ed una ai domiciliari) a carico dei fratelli Giovanni Aprile (classe 78), Giuseppe Aprile (classe 77) e Claudio Aprile (classe 83), tutti residenti a Portopalo di Capo Passero e Salvatore Midolo (classe 73), per il reato di estorsione in concorso tra loro.

Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Siracusa hanno accertato che un noto imprenditore di Rosolini, aveva subito prima il furto di un Bobcat e di un Fiat Daily (il cui valore si aggira intorno ai 40 mila euro), parcheggiati nei terreni della sua azienda agricola e, successivamente, tramite un intermediario (Midolo), gli veniva richiesto il pagamento della somma di 10 mila euro per la restituzione.

Si trattava quindi del classico “cavallo di ritorno”, che veniva denunciato dalla vittima, consentendo agli investigatori l’avvio degli accertamenti.

Su richiesta della Procura della Repubblica, il GIP del Tribunale di Siracusa, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Aprile, ammettendo al regime degli arresti domiciliari Midolo.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

1 commento

  1. la foto n.2 dei picciotti che “festeggiano” è stata fatta davanti al bar del consigliere comunale Salvatore Spataro, già noto per altri fatti, ultimamente passato fra le fila di chi appoggia l’amministrazione Bruno che in consiglio non aveva più la maggioranza???

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