Da un’idea dell’associazione LABSUS (laboratorio di sussidiarietà), ben 90 comuni italiani hanno creato i cosiddetti “Parchi urbani”, all’interno dei quali i “cittadini attivi” possono svolgere lavoro manuale ed ottenere in cambio una riduzione delle tasse dovute al comune presso il quale risiedono. Il tredicesimo Comune italiano, ed il secondo in Sicilia, che ha accolto questo progetto è stato Pachino, in provincia di Siracusa.
Nel 2000 il Comune acquisisce un’area incolta di 95000 metri quadri da adibire a parco urbano, ma nel 2004 i lavori di bonifica e recupero dell’area si interrompono. L’incuria e lo stato di abbandono di questa vasta area, tra l’altro limitrofa all’ospedale cittadino, la fecero diventare, nel corso degli ultimi 10 anni, una discarica abusiva.
Il 5 maggio 2014 il Consiglio Comunale di Pachino approva all’unanimità la proposta di sussidiarietà, lanciata dall’associazione locale LAAMP (Libera Associazione Arti, Mestieri e Professioni), per la valorizzazione del parco urbano abbandonato. Il 15 marzo di quest’anno è stata presentata la comunicazione di inizio lavori per il recupero dell’area.
Il presidente della LAAMP, Tommaso Malandrino, ci spiega che “il progetto ha come unico scopo comune quello di creare delle aree verdi a servizio della collettività, permettendo ad ogni cittadino di ottenere uno sgravio fiscale, mettendosi a disposizione per un bene comune, e contemporaneamente incentivare il senso civico di ognuno di noi.”Ogni membro dell’Associazione LAAMP ed ogni “cittadino attivo”, possono svolgere del lavoro nell’area designata, ed ogni ora di lavoro svolta (valutata 2 euro) per il bene comune, viene decurtata dalle tasse da pagare all’Ente. Tutti i cittadini possono aderire e, per informazioni, possono recarsi presso l’ufficio di competenza comunale chiedendo l’iscrizione ad un registro di attività “di scambio”. I “cittadini attivi” di Pachino sperano di contaminare e contagiare i comuni limitrofi con tale iniziativa di sussidiarietà.
Il segretario della LAAMP, Gianni Calleri, mette a disposizione la propria esperienza, gratuitamente, a chiunque (Enti, associazioni, privati) volesse realizzare lo stesso progetto nel proprio Comune di appartenenza. Ad oggi i lavori si svolgono solamente su metà dell’area, che peraltro è stata messa in sicurezza bonificandola da amianto e rifiuti pericolosi.
Apprezzabile l’impegno di questi cittadini che gratuitamente operano per il bene della collettività ed insieme all’amministrazione comunale, hanno creduto in un progetto così lodevole.
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