“Una vergogna inaudita, un gesto che non ha nulla a che fare con la religione, un gesto che questa volta deve essere punito in maniera esemplare. Basta con questi riti disgustosi”.
Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato della Repubblica, Mario Michele Giarrusso sull’inchino che due vare avrebbero fatto durante una processione a Paternò (Catania), fermandosi sotto casa della famiglia di un noto esponente locale del clan Santapaola, attualmente detenuto per associazione a delinquere di stampo mafioso.
“Ringrazio il Questore di Catania, Marcello Cardona, per essere prontamente intervenuto ma non basta emettere il divieto di partecipare allo svolgimento delle manifestazioni religiose a due comitati organizzativi delle festività patronali in onore di Santa Barbara, previste dal 3 al 5 Dicembre, bisognava sospenderle perché questi gesti finiscono per devastare il significato religioso.
Mi auguro che i responsabili – conclude Giarrusso – siano al più presto individuati e sulla questione presenterò una interrogazione parlamentare urgente”.
LA CRONACA DELL’ACCADUTO
Non è la prima volta che accade in Sicilia. Una manifestazione religiosa e l’inchino al boss. Il Questore di Catania Marcello Cardona, infatti, ha emesso il divieto di partecipare allo svolgimento delle manifestazioni religiose a due comitati organizzativi delle festività patronali in onore di Santa Barbara, prevista dal 3 al 5 Dicembre, nonché eventualmente di quelle che si terranno nel corso della cosiddetta “ottava” nel comune di Paternò. Secondo la ricostruzione dei militari, nel corso della festività religiosa in onore di Santa Barbara, le “varette”, ovvero i cerei votivi che rappresentano le varie categorie di lavoratori e professionisti, si sarebbero fermati sotto casa della famiglia di un noto esponente locale del clan Santapaola, attualmente detenuto per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Inchino al figlio del boss
I fatti risalgono a ieri, 2 Dicembre, quando dalle ore 12.55 alle 13.20 i portatori di due “varette” – quella degli ortofrutticoli e quella dei dipendenti comunali – avrebbero eseguito a turno il classico “dondolamento” delle varette, effettuando movimenti “simulatori di un inchino reverenziale dinanzi al figlio del detenuto dal quale si congedavano con il rituale bacio finale” sulle note de Il Padrino, stando alle prime indiscrezioni. Il Questore di Catania, quindi, ritenendo che tale episodio indichi una chiara manifestazione della forza intimidatrice del potere mafioso, dando luogo ad una condotta pregiudizievole per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha emanato in via d’urgenza il provvedimento di divieto della manifestazione nei confronti dei due comitati organizzativi autori del gesto.
(FONTE: FANPAGE)