Piero Monaco, il “malandrino” che ci ripensa e si “spente”. Ma le sue dichiarazioni saranno utilizzate

Anche i malandrini ci ripensano. Però, questa volta, non in senso positivo ed auspicato, cioè svestendo le vesti di delinquente, ma in senso negativo.

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Piero Monaco

Stiamo parlando di Piero Monaco, 41enne figlio di Angelo, mafioso vicino al clan mafioso dei “Pinnintula” di Noto, che ci ripensa e si “spente”.

Tutto era iniziato quando Piero Monaco aveva comunicato la propria volontà di pentirsi, la notizia era trapelata dagli ambienti giudiziari e confermata dalla revoca del legale di fiducia.

Era già in località protetta, perché nei suoi momenti di lucidità mentale aveva iniziato a collaborare, a raccontare fatti, a fare nomi e cognomi. Nomi e cognomi in una realtà, come quella siracusana (e netina in particolare), in cui il clan Pinnintula la fa da padrona.

Eppure. Eppure il “malandrino” Piero Monaco ci ha ripensato.

Ha preso carta e penna e ha scritto chiaramente (pardon, scritto chiaramente è un eufemismo!) che lui vuole rimanere “malandrino”, che “riconosce in pieno” le sue “radici”.

“Io sottoscritto Monaco Piero comunico notizia certa e sicura che non sono e non sarò mai un collaboratore di giustizia.

Assalito da brutti pensieri, da quando ho rischiato la vita con più di un infarto, ho perso solo per poco la mia lucidità mentale. Liberandomi soprattutto delle persone sbagliate che erano accanto a me, riconosco in pieno le mie origini e radici. Desidero che tutti i cittadini paesani (lettori e no…) sappiano che non ho nulla da dichiarare agli inquirenti.

La lettera che Piero Monaco invia sembra più una richiesta di “perdono” ai suoi ex e nuovi compagni di vita. Quando parla ai “cittadini paesani (lettori e no…)”, sembra rivolgersi di più ai suoi “amici” malandrini.

Oggi Piero Monaco è stato “rilasciato” sotto la propria responsabilità ed è ora libero di andare dove vuole.

Probabilmente non avrà il coraggio di rientrare a Siracusa o a Noto, dove anche se si è spentito, i nomi e cognomi che ha fatto, verranno utilizzati dai magistrati e non verranno cancellati da nessuno.

C’era già chi gli dava “dell’infame” e forse il “malandrino” Piero Monaco si è spaventato di questo.

Invece Piero Monaco (ed i tanti “malandrini” come lui) non sa che avrebbe avuto l’opportunità di scrollarsi di dosso quel marchio di fabbrica dei mafiosi, perché adesso, da quando si è “spentito”, infame lo è davvero!

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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