Il Lavoro e la Cultura sono i due pilastri fondanti della Civiltà e per questo il dott. Giorgio Casa, Presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Carlo Papa” di Modica, insieme al valentissimo Prof. Salvatore Trovato, hanno deciso di organizzare, all’interno dei locali del sodalizio, un concorso letterario, una estemporanea di poesia e prosa dedicata alla figura e alle opere di Raffaele Poidomani, scrittore modicano.
Non è usuale scommettere su questo tipo di manifestazione, perché non tutti gli artisti accettano l’idea di elaborare un’opera, seguendo un tema assegnato e in un arco di tempo ristrettissimo, appena 24 ore. Eppure, in questo caso, hanno partecipato tanti scrittori e poeti, mettendo in gioco se stessi e il loro talento.
La giuria, composta dal Presidente Casa, dalla sapiente esperienza del Prof. Michele Armenia e dalla competenza della Prof.ssa Daniela Amore, della Prof.ssa Giannina Polara e del Prof. Michele Blandino, ha selezionato quattro opere.
Per la poesia si è deciso di premiare lo scrittore chiaramontano Sergio D’Angelo, con la sua “Su case e cose”, e la palermitana Maria La Bianca, con l’opera “Nel vento dei ricordi”. I due componimenti sono stati letti dalla poetessa Sofia Ruta.
Per la prosa sono stati premiati il modicano Valerio Petralia, con lo struggente “Don Saro” e la messinese Letteria Anagni, autrice di una altrettanto toccante storia intitolata “Racconto di Natale”, entrambi letti al pubblico dalla poetessa e scrittrice Enza Giurdanella.
Altri autori si sono distinti, come l’autrice modicana Irene Rando, con la sua intimissima poesia “Voci”, Giusi Zingale, con la poesia “Più ricordi che attese”, Francesco Ragusa, con un’opera piacevolmente virtuosistica, intitolata “Assolo”, il modicano Giorgio Frasca, con il componimento “Saggezza e follia” e la giovanissima, ma già chiaramente talentuosa, Edgarda Di Martino, con il suo commovente “Il rumore dei tuoi passi”.
E questi sono solo alcuni dei tanti autori che si sono cimentati con una sfida assai complessa e coraggiosa come quella voluta dalla Società Operaia di Modica Alta.
La serata è stata anche occasione per leggere alcuni brani di Raffaele Poidomani, grazie anche al contributo del bravissimo attore Alessandro Romano, che ha allietato il numeroso pubblico con una brillante interpretazione del racconto “Tempo di bagni” ed una magistrale recitazione dell’opera satirica “Parla il leader”.
I componenti della giuria, poi, hanno dedicato alcune riflessioni all’opera di Raffaele Poidomani. La prof.ssa Polara, che fin dal 2002 si dedica allo studio scientifico e all’analisi critica delle opere poidomaniane, ha tracciato un percorso descrittivo della parabola artistica dello scrittore modicano. Il Prof. Michele Blandino ha, invece, messo in evidenza la grande sensibilità umana e culturale di Raffaele Poidomani, focalizzando la sua attenzione sull’attività giornalistica dallo stesso svolta e ricordando, a conclusione del suo intervento, che già ai tempi di Poidomani la biblioteca di Modica era chiusa o fruibile solo di mattina, quando i giovani, i più naturali destinatari del servizio, erano impegnati a scuola.
Sul punto, mi permetto di osservare l’attualità del pensiero di Poidomani ed il nostro tragico e mediocre immobilismo. Mi rattrista vedere che discutiamo e polemizziamo sul numero di partecipanti al Chocomodica mentre, salvo qualche eccezione, non ci indigniamo se la nostra Biblioteca è ridotta a poco più di qualche scaffale di libri, in una stanza del Palazzo della Cultura, fruibile, ora come allora, solo durante l’orario antimeridiano!
Comunque, per la Prof.ssa Daniela Amore, la quale ha sottolineato il graffiante realismo dell’autore sull’inesistente modicanità di Salvatore Quasimodo (che, invece, ancora oggi gonfia il petto di tanti benpensanti della cultura nostrana), la ri-lettura di Poidomani ha rappresentato il suo personale e definitivo “ritorno a casa”, dopo quasi venti anni trascorsi tra Pisa e Roma.
Devo osservare che la nostra città mi stupisce, perchè nonostante l’abbrutimento e l’oscurantismo di chi cerca di ridurre la nostra vita al solo intrattenimento festaiolo e analfabetizzante, relegando anche la cultura a strumento di propaganda politica e di costruzione del consenso, ci sono giovani modicani, talentuosi e competenti, che hanno nel cuore e tra le mani il compito più importante per noi tutti: la formazione dei nostri figli. Il Prof. Armenia, la Prof.ssa Polara, il Prof. Blandino e la Prof.ssa Amore, e tanti loro colleghi, ci dimostrano ogni giorno che Modica vanta la più elevata e rinnovata classe docente che si possa mai sperare di avere. E di questo dobbiamo esserne contenti.
E se i pilastri della civiltà sono il lavoro e la cultura, allora possiamo dire che la celebrazione di un concorso letterario, nei locali della Società Operaia, tra operai, tra lavoratori, tra pensionati, rappresenta la prima pietra per un Rinascimento di Modica Alta e di Modica in generale. Un Rinascimento che parte dalle persone comuni e che non ha bisogno di investire centinaia di migliaia di euro per diffondere la cultura. Un Rinascimento che non vuole ridursi a mera operazione di marketing commerciale o, che è peggio, elettorale.
Civiltà è Libertà, capacità di leggere il mondo, volontà di rivendicare i diritti, rifiuto della clientela e delle consorterie cortigiane ad appannaggio dei potenti di turno. E’ voglia di partecipare e di condividere, di abbattere i muri mentali e di costruire le piazze della conoscenza.
Grazie Raffaele! Ancora una volta ti siamo debitori!