“Pronto ad accogliere cio’ che i cittadini rappresentano; saro’ un cittadino questore, un cittadino poliziotto che assieme alle altre forze che compongono la sicurezza pubblica cerchera’ di essere concretamente utile alla collettivita’”. Queste le prime parole del nuovo questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore, 57 anni che si e’ insediato stamattina. Trentasei anni di carriera in seno alla polizia di Stato, il questore di prima mattina ha incontrato il personale, i dirigenti, i sindacati e poi un breve passaggio con la stampa. “I rappresentanti delle forze dell’ordine sono cittadini con le antenne qualificate in grado di raccogliere input che i concittadini forniscono” sottolinea, a rimarcare la presenza al fianco delle gente.
Sulla conoscenza del territorio, il neo questore di Ragusa parte leggermente avvantaggiato, perche’ le sue origini sono modicane, “un ritorno ai profumi ma la conoscenza del territorio si fa con i collaboratori, i funzionari, sulla loro e sulla mia esperienza, lavorando insieme”. Controllo del territorio fra la gente, sicurezza pubblica, immigrazione e fenomeni connessi. “La valenza di un questore nuovo e’ di continuare nel solco degli esiti positivi raggiunti, aggiungendo qualcosa in piu, con intelligenza e diligenza, che il predecessore non ha avuto modo di realizzare per momento opportuno, temporale o storico in cui ha operato”, ha proseguito. Tra le questioni del passato e del presente, si rinnova l’attenzione sull’immigrazione, “una emergenza su cui non si puo’ abbassare la guardia. Dalle forze dell’ordine, il dovere della consapevolezza comune dell’inclusione non puo’ esserci inclusione senza un atto amministrativo e penso al permesso di soggiorno, uno dei primi atti che permette allo straniero in possesso dei requisiti, di sentirsi cittadino utile e incluso”.