Pozzallo, convocato Consiglio Comunale su legalità

Ieri, 26 Settembre 2014 è stata chiesta formalmente, da diversi componenti della civica Assise di Pozzallo, la discussione in consiglio comunale di un ordine del giorno che tratti, per i poteri ispettivi che competono all’organo consiliare, il crescente tasso di illegalità diffusa nella fascia costiera iblea.

“Si ritiene, come previsto per legge – dichiara il Presidente della Civica Assise, Gianluca Floridia -, di ottemperare celermente a tale richiesta data l’mportanza della sensibilizzazione della pubblica opinione, anche attraverso il proprio compito istituzionale di indirizzo e di controllo, alla mai troppa attenzione nei confronti del rispetto della regole del convivere civile, della legalità nella pubblica amministrazione e nei confronti di chi ha il coraggio di metterne in luce le zone d’ombra.

E’ il caso, ad esempio, della puntualità con cui, da mesi, il giornalista Paolo Borrometi informa la comunità su nomi, cognomi ed ambienti malavitosi (di Scicli e non solo) finiti al centro di importanti inchieste giudiziarie.

Questa assunzione di responsabilità del giornalista non lascia spazio ad ambiguità o reticenze. Impone una scelta di campo. Ci chiede da che parte stare. Una scelta da fare in primis come cittadini, valutando i fatti con il metro dell’etica sociale e politica, lasciando alla Magistratura il compito di procedere con gli strumenti dell’ ordinamento e agli imputati il loro diritto di difendersi.

E’ per questo che la Presidenza del Consiglio comunale di Pozzallo conferma vicinanza al giornalista Borrometi, soprattutto alla luce delle crescenti minacce esercitate da ambienti legati alla malavita organizzata sulla Sua persona.

L’escalation criminale (che non solo a Scicli) trova protagonisti cosche malavitose unite in sodalizi che gestiscono spaccio di stupefacenti, con snodi che arrivano fino alle piazze delle “più tranquille” cittadine della nostra provincia, ivi inclusa Pozzallo.

Le cosche in questione, le quali sono oggetto di inchieste giudiziarie messe in luce dal meticoloso lavoro di inchiesta, esercitano la violenza al di fuori delle regole dello Stato democratico, si spartiscono il territorio con il racket delle estorsioni, condizionano troppo spesso anche la gestione dei rifiuti e financo, in alcuni comuni, l’affissione dei manifesti elettorali con prebende che trasversalmente arrivano da (quasi) tutti i partiti.

Non può non passare il sacrosanto messaggio che chi ferisce in tal modo una comunità del nostro territorio ferisce tutte le altre comunità che appartegono allo stesso comprensorio del sud est ibleo.

L’impegno della Magistratura e delle Forze dell’Ordine finalizzato ad accertare eventuali responsabilità amministrative e punire i colpevoli dei reati, deve essere sostenuto dalla parte sana della società civile.

Come ha ricordato il magistrato dott. Rizza recentemente, in un apprezzato articolo sulle vicende di Scicli, il passaggio dal semplice condizionamento della vita pubblica al radicamento nel territorio delle organizzazioni criminali purtroppo è breve.

E’ questo passaggio così breve, dalla normalità alla patologia, ciò che non fa onore alla nostra terra, offende le giovani generazioni in cerca di Speranza.

Questo spazio così ridotto è una linea di confine così esigua, che anche il gesto di girarsi la faccia dall’altra parte può essere giustificato dal sentirsi addirittura umiliati non dalle malefatte e da chi le compie, bensì da chi ha il coraggio di chiamarle per nome o da chi richiama alle propria responsabilità la Politica.

La mafiosità come stile di vita e le mafie come organizzazioni che per vivere hanno necessariamente bisogno degli intrecci con la politica hanno come terapia preventiva, solo la forza delle parole dei singoli, giornalisti, amministratori locali, sacerdoti, spesso isolati nel proprio lavoro quotidiano.

Le mafie hanno paura delle parola che crea e alimenta la coscienza e promuove la consapevolezza colletiva delle nostre comunità.

E’ con questa prospettiva, di prevenzione e di controllo – conclude Floridia -, che il consiglio comunale di Pozzallo può e deve fare la propria parte”.

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Originaria di Ragusa ma residente in Vittoria dove ha conseguito la maturità liceale e l’anno successivo quella magistrale per ottenere l’abilitazione all’insegnamento (1999-2000). Laureatasi in lingue e letterature straniere insegna negli istituti superiori privati. Tutor universitario ha collaborato per sei anni con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha realizzato con il FEI una guida multilingua sui diritti e doveri degli immigrati e lavorato come socia e mediatrice linguistico-culturale per minori immigrati non accompagnati presso la cooperativa sociale Alfa di Vittoria. Traduce testi letterari in lingua inglese e spagnola e collabora con Mister Go e Accademia Britannica come organizzatrice vacanze-studio all’estero. Quando può mette qualcosa in valigia e viaggia moltissimo. Le sue mete? Spagna, Turchia, Marocco…

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