Quattrocento uomini, 71 donne, 36 minorenni e due ragazze. Sono 509 i migranti sbarcati la notte scorsa nel porto di Pozzallo da nave Diciotti della Guardia costiera. Le operazioni si sono concluse poco dopo le quattro del mattino. Tranne i ricoverati e alcuni casi speciali, tutti sono stati condotti nell’hotspot presente nello stesso porto del Ragusano. Gli altri dieci prelevati ieri per problemi medici, per la maggior parte per disidratazione, cinque bambini, una bambina, tre donne e un uomo, stanno tutti meglio, compreso quest’ultimo che, affetto da bronchite, è stato già dimesso dall’ospedale.
A bordo, è stato certificato, c’erano complessivamente sei donne incinte, che sono state trasferite nell’ospedale di Modica. Un uomo con ustioni da idrocarburi è stato ricoverato in ospedale a Ragusa. Accertati circa 70 casi si scabbia, che vengono curati in un paio di giorni con farmaci specifici. Tra i migranti anche due uomini con cicatrici di ferite da arma da fuoco: uno a un braccio e l’altro a una gamba.
Arriva dal team di MEDU medici per i diritti umani, coinvolto tra i volontari che danno assistenza ai migranti sbarcati da nave Diciotti a Pozzallo, la prima testimonianza del naufragio del 12 giugno i cui superstiti, 41, sono stati trasgeriti all’hot spot del porto ibleo. Due gemelle 19enni hanno raccontato che a bordo del gommone naufragato c’erano 117 persone: “circa 70 persone sono morte, fra le quali la loro terza sorella. Questi stessi numeri sono stati confermati anche da altre persone. Sicuramente si può dire che i numerosi giorni trascorsi i mare abbiano esasperato le condizioni di disagio fisico e psichico dei migranti, mentre si è riscontrata una sintomatologia post-traumatica in gran parte dei superstiti, spesso in stato di shock. Dai racconti emerge la possibile presenza di un neonato e della madre tra i dispersi in mare”.
la situazione pazzesca che si sta materializzando davanti ai nostri occhi, sbarchi su sbarchi centinaia di migliaia di persone soccorse che vengono portate nei nostri centri di accoglienza del nostro bel paese e che per una lentezza burocratica vengono lasciati li per anni a nostre spese chi ce la fa…chi è meno fortunato migliaia di morti in mare, aventi diritto d’asilo o no ma sono pur sempre persone che muoiono attraversando il canale di Sicilia, fuggono da Paesi in guerra oppure fuggono dalla miseria e dalla povertà e tentano la sorte perché non hanno più nulla da perdere, perché hanno già perso tutto uomini donne e molti bambini, questo è l’oggetto i migranti.. poi ci sono le Ong che si muovono come vogliono loro che aspettano davanti le coste libiche che arrivano i barconi i gommoni, poi il segnale che arriva sui monitor che segnala la propria posizione scompare, non è più visibile per qualche ora.. poi riappare e cosi arriva la segnalazione dell’avvisamento del gommone con i migranti sopra , e giù via con la prima corse per raggiungere i porto sicuro più vicino , loro ci provano chiedono sempre lo stesso porto quello più a sud in modo da poter intraprendere un nuovo viaggio un nuovo carico, loro salvano i migranti che sono li che aspettano di essere salvati dalle Ong che fanno questo di lavoro, noi non possiamo continuare ad affollare il nostro paese in questa insana maniera, anche perché a noi italiani ci costa circa 5 miliardi l’anno per gestire questa cosa che tra l’altro nel nostro bel paese alimenta la corruzione che già senza migranti non ha concorrenza, credo e penso che tutti abbiamo diritto a vivere una vita dignitosa credo anche che questo sistema sia oramai degenerato al massimo, si devono ristabilire le regole con la UE, i migrati vengono soccorse dalle nostre navi e non dalle Ong, i migranti vengono tutti identificati dopo di che vengono ripartiti in eguale misura in tutta Europa in modo tale che non debba essere solo l’Italia a prendersi questo onere, il Ministro dell’Interno Salvini sta adottando la linea dura ma se questo è l’unico modo per riappianare la situazione con la UE allora andiamo avanti ma non da soli per il bene di queste povere gente.