“Questo prete è una stampa e una figura che somiglia a padre Puglisi…”. Don Ciotti: “E’ il noi che vince!”

Lui, il capo di Cosa Nostra, Toto Riina prende di mira Don Luigi Ciotti durante un conversazione in carcere con il boss pugliese  della sacra corona unita Alberto Lorusso: “Questo prete è una stampa e una figura che somiglia a padre Puglisi, putissimu pure ammazzarlo.”  Agghiacciante intercettazione del 14 settembre 2013 in occasione della vigilia del ventesimo anniversario dell’omicidio di Don Puglisi ha allarmato la DIA di Palermo ad intervenire. Parole che evidenziano minaccia di morte e disprezzo per la figura di Don Pino Puglisi, ucciso sotto casa a Palermo, in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del suo compleanno: 15 settembre 1993.

Ma Don Ciotti preferisce non paragonarsi a padre Puglisi. Anzi si definisce “uomo piccolo e fragile”.   Il suo impegno contro le mafie è un puro atto di fede al Vangelo. E’ un richiamo di sete  di giustizia. E’ la volontà a non cedere ai ricatti, alle violenze ma a sostenere i poveri, le vittime di soprusi, gli emarginati, coloro che attendono con ansia la giustizia. E’ il tentativo di ridare all’Italia la vera dignità. E la mafia lo sa, intuisce la presenza di coscienze che si ribellano, che non abbassano la testa vigliaccamente ma che con coraggio, insistono nel voler abbattere il muro del silenzio, quello più insidioso, più sottomesso, più vile. Queste sono le vere anime che ancora credono nel progetto di libertà, di verità, di giustizia. L’unico per cui valga la pena di vivere.

Appresa la notizia, diffusa ieri, il Vicepresidente nazionale di “Avviso Pubblico” e Assessore al Comune di Vittoria , Piero Gurrieri, ha espresso solidarietà al presidente di Libera: “Si tratta di un fatto allarmante dal quale potrebbe desumersi l’intenzione dei capi di “Cosa nostra” di rimettere mano ad una strategia militare che punti all’eliminazione di quanti, nella società e nelle istituzioni, a essa si oppongono, e che per questo merita una giusta attenzione. Una strategia che potrebbe passare da un’intesa, già sperimentata in più occasioni, tra la stessa “Cosa nostra” e “Sacra corona unita”, anche se questo dato non emerge espressamente dalle intercettazioni del colloquio tra Riina e Lorusso. Come amministratori pubblici, conoscendo Luigi Ciotti da tanti anni, non ci sorprende possa essere stato scelto tra i bersagli di eccellenza. Ciotti, infatti, ha capito prima e più di altri che per battere le mafie fosse necessario isolarle culturalmente nella società, ha creduto in questa idea, che era quella di don Pino Puglisi, e l’ha diffusa nel paese, fondando Libera e insistendo, in particolare, sulla formazione alla legalità e sul sequestro e il riutilizzo sociale dei patrimoni mafiosi, spesso denunciando pubblicamente i ritardi e le ambiguità di settori della politica o delle istituzioni”. Gurrieri ha quindi concluso: “Luigi Ciotti, interprete di una antimafia non di sole parole ma di fatti, non solo predicata da scranni parlamentari o da pulpiti ma calata nei territori e in periferie spesso anonime e dimenticate dai pubblici poteri, non è solo, noi continueremo a stare, adesso più che mai, dalla parte sua e di Libera. Le istituzioni dello Stato facciano appieno la loro parte, rassicurando e non isolando, come è anche recentemente accaduto, quanti contrastano la criminalità e, soprattutto, mettendo mano a quelle riforme autenticamente indifferibili, a partire dall’estensione del regime del carcere duro, essendo inammissibile che si possa consentire a detenuti come Riina e Lorusso di discutere tranquillamente del destino degli uomini migliori del paese”.

Queste sono le parole di Don Ciotti, dettate dal cuore e che dovrebbero spronare altre coscienze a concretizzare un’aggregazione di anime a non soccombere:“Solo un noi, non mi stancherò di dirlo può opporsi alle mafie e alla corruzione.”

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Originaria di Ragusa ma residente in Vittoria dove ha conseguito la maturità liceale e l’anno successivo quella magistrale per ottenere l’abilitazione all’insegnamento (1999-2000). Laureatasi in lingue e letterature straniere insegna negli istituti superiori privati. Tutor universitario ha collaborato per sei anni con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha realizzato con il FEI una guida multilingua sui diritti e doveri degli immigrati e lavorato come socia e mediatrice linguistico-culturale per minori immigrati non accompagnati presso la cooperativa sociale Alfa di Vittoria. Traduce testi letterari in lingua inglese e spagnola e collabora con Mister Go e Accademia Britannica come organizzatrice vacanze-studio all’estero. Quando può mette qualcosa in valigia e viaggia moltissimo. Le sue mete? Spagna, Turchia, Marocco…

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