Prove tecniche di coalizione…

NCD (Nuovo Centro Destra) ed UDC (Unione Di Centro), si sa, sono andati a braccetto alle scorse elezioni politiche, lo hanno fatto in alcuni comuni e regioni e lo sono anche ai governi nazionale e regionale insieme al “fratello maggiore” PD. Fin qui nulla di strano anche se sembra un ossimoro affermare che  il Nuovo Centro Destra governi insieme al centro sinistra. Ma la politica è un continuo mutamento di equilibri, destra sinistra, centro destra o centro sinistra… l’importante è governare. Legittima aspirazione di chiunque voglia fare politica.

In provincia di Ragusa questi equilibri politici (o meglio dire partitici) sono stati destabilizzati dall’ingresso (dalla porta principale) di Nello Dipasquale nel  PD e, secondo voci di popolo,  dalla negazione del “visto d’ingresso”, nel partito di Renzi, ad Ignazio Abbate.

Analizzando il centro sinistra ibleo dal Governo Nazionale di Renzi a quello Regionale di Crocetta troviamo Orazio Ragusa (UDC),  Pippo Di Giacomo (PD), Nello Dipasquale (PD), tutti deputati all’ARS, la senatrice Venera Padua (PD)ed il deputato Nino Minardo (NCD).

Poi passando a Modica, troviamo il sindaco Ignazio Abbate, eletto in alcune liste civiche “incolore” nell’UDC, dopo aver defenestrato quest’ultimo partito dalla sua Giunta, e aver tentato invano di far dimettere il Presidente del Consiglio, Roberto Garaffa (UDC) , non ha ancora espresso la sua appartenenza politica. Anche se ultimamente, il Primo cittadino modicano, lo vediamo molto piu’ libero di mostrarsi alla “luce del sole” con gli ex amici di partito o di coalizione , NCD ed UDC.

ALFANO1La visita del Ministro Alfano a Ragusa di lunedì scorso ha chiarito un po’ di dubbi. Innanzitutto l’ennesimo ritorno di fiamma del modicano Tato Cavallino, questa volta verso l’NCD, visto che ormai di partiti nuovi  non se ne costituiscono piu’ come ai bei vecchi tempi.

Abbiamo visto il presidente del Consiglio comunale di Modica ed il segretario provinciale dell’UDC, insieme all’Assessore regionale Pizzo ed all’onorevole Ragusa, all’incontro che il Prefetto di Ragusa aveva organizzato esclusivamente tra il Ministro Alfano (NCD) ed i Sindaci interessati dai lavori dell’autostrada Siracusa Gela per la firma del protocollo di legalità. C’era Ignazio Abbate, forse l’unico legittimato a presenziare ma che, pare, dopo pranzo abbia fatto una capatina in una residenza privata modicana ove era stato invitato a pranzare il Ministro.

Lo scenario politico delle prossime elezioni, nazionali, regionali e amministrative, in provincia di Ragusa sembra apparire più chiaro. Ipotizzando che alle prossime regionali, visto che il numero dei deputati scenderà dagli attuali 90 a 70, per la provincia di Ragusa ci saranno 3 seggi o al max 4. Uno sarebbe quasi certo di Forza Italia, un altro del Movimento 5 stelle, ed il terzo del PD. Ma ecco che viene il bello. Il terzo ed ultimo seggio dovrebbero giocarselo l’attuale sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che pare aspiri a diventare deputato alla Regione (anche perché la poltrona di Sindaco sta diventando troppo scomoda ultimamente), il renziano Nello Dipasquale, il cuperliano Pippo Di Giacomo e forse l’udicino Orazio Ragusa che dovrà comunque coalizzarsi con il centro sinistra, per non rischiare di perdere il seggio e giocarsela ad armi pari coi diretti concorrenti. Rimanendo nelle seconde file della suddetta presunta coalizione, pare che intendano provare la scalata all’ARS anche i modicani Tato Cavallino (NCD) e Ivana Castello (PD). Quindi probabilmente qualcuno degli attuali deputati regionali verrà invitato a preferire la candidatura al Parlamento nazionale. Chi? Troppo presto per dirlo, ma probabilmente Pippo Di Giacomo si giocherà le eventuali elezioni primarie del PD per il Senato, sempre se Venera Padua cederà il testimone per provare magari alla Camera dei Deputati. Ma qui, nella stessa coalizione troverebbe Nino Minardo e, magari, qualche altro escluso dalle regionali. E se Minardo decidesse di candidarsi all’ARS? Si libererebbe un posto alla Camera. Potrebbe approfittarne Ignazio Abbate, ma in quale lista se non il PD non lo volesse?

Quindi, probabilmente, i candidati di PD, Udc ed Ncd finiranno tutti nello stesso calderone per tentare un’elezione all’ultimo voto contro Forza Italia, Grillini e perche’ no, Salvini .. L’unica cosa certa e’ che ci sarà da divertirsi.

 

 

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