Quando le mamme crescono…la biblioteca diventa luogo d’incontro

C’ero anche io quando mamme e bambini, insegnanti, amanti della lettura, nonni, o semplicemente piccoli e grandi cittadini modicani si sono dati appuntamento il 21 gennaio del 2016 presso l’attuale biblioteca di Modica.

L’incontro molto partecipato, ha evidenziato come occorre la presenza di un luogo di crescita culturale nella città. Lo stesso Assessore alla cultura, Orazio Di Giacomo, ha dimostrato grande soddisfazione nel vedere tante persone scegliere i libri, sfogliarli, leggerli. Si è fermato a salutarci e, con mio grande piacere ha ribadito come Modica sia la città della cultura e in quanto tale necessita di una biblioteca, rimasta per troppo tempo chiusa.

Quel pomeriggio ho visto tanti bambini andare via felici, con i libri sottobraccio. Questo dovrebbe essere l’obiettivo di ogni amministrazione illuminata, perché se è vero che una città ha bisogno di feste e di eventi eno-gastronomici, ciò che permette una crescita reale e sostanziale è la fruizione a tutti della cultura.

Durante l’incontro, mi sono ritrovata a sottolineare all’Assessore Di Giacomo, che le richieste dei presenti si potevano riassumere in due punti: 1. avere una biblioteca; 2. avere del personale specializzato e formato nella biblioteca di Modica; Con chiarezza sono subito arrivate le risposte da parte dell’Assessore, la cui presenza si è rivelata davvero interessante: la biblioteca ci si augura venga aperta in primavera, dato che i tecnici stanno continuando a lavorarci.

Seconda cosa, potrebbe darsi che alcuni insegnanti comunali vengano trasferiti nella biblioteca, in quanto il fatto di essere insegnanti li renderebbe idonei a svolgere servizio in questo settore. Questo perché, il personale precedente è stato trasferito, in quanto la biblioteca non ha mai funzionato più di tanto, e le persone addette sono state spostate verso altri uffici.

L’ipotesi avanzata dall’Assessore a prima vista appare concreta e da non scartare, ma poi mi chiedo quali equilibri si rompono dentro la scuola se gli insegnanti comunali lavorano in biblioteca? Mi chiedo anche perché intanto le persone trasferite non ritornano , dato che ogni volta che ci vado riescono a dare proprio il libro che occorre, in base all’età e al tema che serve ai bambini?

Perché lasciare il peso della biblioteca intera sulle spalle della nuova responsabile Lucia Buscema, una signora disponibile e accogliente, preparata e colta ? Ma quest’ultimo è un quesito che forse si dovrebbe rivolgere all’assessore del personale. Intanto, la città lentamente si riappropria del gusto della lettura, e ciascuno di noi, per grande o piccolo che sia, può iniziare a leggere gratuitamente quel poco che c’è, dato che ci sono circa 34.ooo libri impacchettati che aspettano di essere letti.

E poi chiudo con un sogno, dato che una sognatrice non può smettere di creare sogni: io sogno che tutte le associazioni presenti sul territorio possano dedicare un po’ del loro tempo a creare momenti di cultura in biblioteca, sia per i grandi che per i piccoli, anche se la gente per motivi di sicurezza potrà entrare in quella stanzetta in numero ridottissimo e a turni infiniti.

Il sogno di avere una grande biblioteca aperta a tutti continua…

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Donna, mamma, e lavoratrice precaria ( da 15 anni ) che ha visto nella maternità, nella relazione di coppia, nella precarietà sociale una strad infinita per crescere e guardare oltre il proprio confine personale. Nella sua vita si intersecano ogni giorno il racconto della storia di Modica e il racconto di fiabe per bambini, la cui fantasia, creatività, innocenza, grandezza va protetta ad ogni costo da una società, una scuola, una famiglia sempre più spesso distratta, impreparata, incapace di mettere al giusto posto le priorità.

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