Il ricco povero “mondo del no profit”…

Il mondo del no profit  nel nostro paese  ha avuto una posizione rilevante  nel settore economico e sociale solo a partire dagli anni Novanta,  associazioni, cooperative sociali, fondazioni, enti di volontariato, ospedali religiosi, circoli culturali, società di mutuo soccorso, diventano  protagonista del welfare pubblico (N.D. Sistema sociale che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei servizi sociali ritenuti indispensabili; in italiano  stato sociale).

sono  le amministrazioni pubbliche di allora in piena crisi  ad affidare parte della gestione dei servizi sociali ad associazioni e cooperative , che diventano il  Terzo Settore  cioè il punto di ricongiungimento  tra il Mercato (primo settore) e lo Stato (secondo settore).

Oggi

A fronte di quasi  4 milioni  di “utenti” ,operano in Itali 301.191  istituzioni non profit  , cresciute del 28% (dato  Istat 2012) rispetto agli anni precedenti e che hanno visto impegnati   nelle svariate  attività 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 271mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei  ,una mole impressionante di persone che in prevalenza operano nei settori assistenziali e socio –sanitari .(dati   censimento  Istat ) queste organizzazioni rappresentando  il 6,4 per cento delle unità economiche attive costituendo  la principale realtà produttiva del Paese nei settori dell’Assistenza sociale e delle attività culturali ,sportive e d’intrattenimento.

In Sicilia le Istituzioni rilevate sono 19.846pari al 6,6% del totale nazionale (301.191) con un incremento del + 19,3% rispetto al Censimento 2001

costituito principalmente da 13.465 associazioni non riconosciute (67,8% del totale), 4.250 associazioni riconosciute (21,4%) e 1.163 cooperative sociali (5,9%).

Questo settore impiega a livello regionale 279.202 risorse umane di cui: 39.668 addetti,14.539 lavoratori esterni, 326 lavoratori temporanei e 224.669 volontari.

Possiamo quindi affermare che il terzo settore  ha un ruolo decisamente primario ed imponente e dati alla mano è  un fenomeno che nel corso degli ultimi due decenni  sembra aver  subito una crescita esponenziale ,ponendosi   come soggetto intermedio  e “riparatore” operante  per coprire gli spazi non più gestiti in modo diretto dal Pubblico  e come possiamo capire da tale analisi la Sicilia è fortemente rappresentata da una  grande schiera di organizzazioni che a diverso titolo si occupano di assistenzialismo  e di supporto nelle attività sanitarie e costituiscono un valido partner collaborativo  per gli enti pubblici  specialmente Regione ,Aziende ospedaliere, Comuni e non ultimi  le Prefetture nell’emergenza  un esempio per  tutti …gli sbarchi e nella gestione dell’accoglienza .

La problematica

La macchina del non profit  pur costituendo un “partner di supporto”e non certo un surrogato , accreditato e valido spesso si ritrova impantanato nella macchina burocratica degli enti pubblici  in un rapido viaggio tra gli organismi presenti nel territorio Ragusano abbiamo  delineato come si è evoluta negativamente la  situazione  gestionale degli enti che definiamo non del tutto felice  possiamo  lo stato di salute economico  e sociale delle strutture operanti nel welfare locale non gode  di ottimo spesso la  causa è da ricercare nella mancata coesione ed aggregazione in soggetti rappresentativi all’altezza dei  problemi gestionali  riferiti anche ai  ritardi dei pagamenti che spesso le strutture  pubbliche on gravi ritardi (fino ad  otto dieci mesi )portando al collasso cooperative sociali ed associazioni che pur di mantenere i servizi si rivolgono spesso banche per chiedere anticipazioni su fatture e prestiti con ulteriori aggravi di spese ed interessi .

A ciò  si aggiungono  beghe politiche ed amministrative  ,norme e vincoli contrattuali non favorevoli   che limitano  fino all’inverosimile una conduzione libera e proficua dei servizi  come disposto in molti bandi  comunali per l’affidamento e la gestione assistenziale  ………..non ultimo prendiamo ad esempio il bando di GESTIONE E CONDUZIONE DEL PROGETTO SPRAR DENOMINATO“BABEL”  indetto dal  Comune di Modica ma ripetiamo non è caso isolato ,che imponendo in fase di aggiudicazione la continuità dell’erogazione dei servizi con personale della precedente gestione (quindi  la nuova gestione  non potrà  assumere altro personale cioè soci propri e dare altre opportunità lavorative ) disporre stessi  identici precedenti servizi  “quindi non  migliorativi” con associazioni ed enti con cui lo stesso Comune  aveva  precedentemente  stipulato e vincolato dallo scioglimento patti d’intesa collaborativi  , ci da  la chiara visione di come la strumentalizzazione politica  pongano  nel difetto la crescita organizzativa e personale di questi enti aprendo  anche tanti risvolti anche di natura giuridica.

(Maria Borgia)

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Aggiungi una immagine