Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di replica e/o rettifica de La Fenice.
Come da espresso mandato conferitomi dai Sigg. Vizzini Simone e Giuliano Gabriele, le chiedo formalmente di volere pubblicare sul sito internet laspia.it ove sono stati pubblicati gli articoli giornalistici indicati nell’allegata delega, le seguenti dichiarazioni che devono intendersi come formale richiesta di rettifica e/o replica ai sensi delle norme di legge che regolano la stampa italiana.
Repliche e/o rettifiche all’articolo del giorno 8 gennaio 2018
Dal consiglio comunale alla mafia, passando per società ed attentati ecco cosa accade a Pachino.
Contrariamente a quanto affermato nell’articolo giornalistico, la società “ Fenice” srl vede attualmente come soci i Sigg. Vizzini Simone (socio e amministratore) e Giuliano Gabriele, soggetti entrambi incensurati, così come lo è anche il padre del Vizzini Simone, ovvero il Sig. Vizzini Giuseppe.
L’intestazione delle quote societarie è rispondente alla situazione di fatto in quanto la società è di proprietà dei predetti Giuliano Gabriele e Vizzini Simone e viene amministrata da quest’ultimo.
La società “ Fenice Srl” non ha mai assunto alcun soggetto a titolo di favore o per ragioni che non siano quelle connesse allo svolgimento dell’attività lavorativa subordinata e regolarmente retribuita; e ciò è avvenuto anche nel caso dell’assunzione dei rispettivi genitori dei soci.
Assolutamente priva di fondamento è l’affermazione secondo cui la società “Fenice” Srl è servita anche per realizzare alcune estorsioni, seppure indirette.
Tale affermazione è falsa, priva di alcun riscontro e fortemente calunniosa sia per i soggetti soci proprietari della società che per tutte le persone che ci lavorano onestamente e che giornalmente si misurano con il lavoro nelle serre che è allo stesso modo fonte di grandi soddisfazioni ma anche di grossi patimenti.
Mai nessun soggetto ha subito, nemmeno per errore, alcuna vessazione, minaccia o richiesta di cosa non dovuta, da parte della società “ Fenice” Srl , né da parte dei suoi componenti o dipendenti.
Repliche e/o rettifiche all’articolo del giorno 16 febbraio 2018
I ragazzi di Pachino hanno vinto: “Voi mafiosi Giuliano non siete nessuno !”
Del tutto privo di fondamento oltre che calunnioso è ogni accostamento tra il nome di Gabriele Giuliano e la mafia; perché lo stesso è stato rinviato a giudizio per fatti che dovranno ancora superare il vaglio dibattimentale, per fatti che erroneamente sono stati ritenuti come commessi nell’accezione aggravata del c.d. “metodo mafioso” perché, si legge nell’imputazione, commessi da Giuliano Gabriele “avvalendosi della forza intimidatrice derivante dalla sua appartenenza al sodalizio criminoso”.
Tale assunto è del tutto privo di fondamento, basti pensare che Giuliano Gabriele è soggetto incensurato e del tutto estraneo a procedimenti penali per fatti di mafia e quindi la sua “appartenenza al sodalizio criminale” è destituita di ogni fondamento.
Ciò che il giornalista Paolo Borrometi non dice è che il giudice dell’udienza preliminare di Catania, ha ritenuto di rigettare la richiesta di costituzione di parte civile avanzata in quella sede dall’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, il tutto in accoglimento della richiesta avanzata dai difensori di Gabriele Giuliano e Salvatore Giuliano che hanno fatto rilevare ed anche documentato che il Dott. Paolo Borrometi, non era iscritto all’albo dei giornalisti professionisti e pertanto non poteva, all’epoca dei fatti, beneficiare della tutela derivante dall’appartenenza all’ordine professionale cui appunto non faceva parte, rivestendo la qualifica di pubblicista e non di giornalista professionista.
Si precisa altresì che, contrariamente a quanto affermato nel menzionato articolo, nessuna imputazione per minacce di morte rivolta al Borrometi è stata mai formulata a danno di Giuliano Gabriele e del padre Salvatore.
Proseguendo si contesta in maniera ferma e decisa l’assunto secondo cui la società “ Fenice” Srl faccia capo a Giuliano (lasciando intendere che si tratti di Salvatore Giuliano) ed a Marcuotto; come detto la società “ Fenice” Srl è di proprietà dei soci Vizzini Simone e Gabriele Giuliano che sono gli unici soci.
È del tutto fuori luogo, oltre che calunnioso, affermare e consigliare di non comprare i prodotti della società “ Fenice” Srl perché così facendo non si pensa alle difficoltà che deriveranno e che stanno già derivando, dal forzato licenziamento delle numerose lavoratrici e dei lavoratori che sono impiegati nella società, a causa di una drastica riduzione della merce conferita, a causa appunto degli articoli giornalistici apparsi sulla testata On line La Spia, pubblicati senza prima consultare i diretti interessati, senza dare la possibilità di replica al momento della pubblicazione e in maniera del tutto infondata e priva di riscontro.
Repliche e/o rettifiche all’articolo del giorno 27 febbraio 2018
La società del capomafia Giuliano è socia del Consorzio di Tutela IGP “Pomodoro di Pachino”
Anche in questa occasione le affermazioni contenute nell’articolo giornalistico dello scorso 27 febbraio, sono prive di riscontro, calunniose e false.
In particolare si ribadisce che la Società “ Fenice” Srl è non ha alcun rapporto di proprietà, di gestione o di controllo da parte del Sig. Salvatore Giuliano, che e’ un semplice dipendente, regolarmente assunto , come responsabile della produzione agricola della predetta societa’ , che svolge regolarmente e giornalmente e che per tale ragione viene retribuito.
Del tutto falso e contrario alla realtà è poi l’assunto secondo cui uno dei soci della società predetta, ovvero Gabriele Giuliano è a processo per minacce di morte e già denunciato per droga, come riportato nel predetto articolo e poi successivamente rimosso, non prima però che il destinatario delle calunnie abbia avuto il tempo di stampare in formato cartaceo l’originale articolo che sarà allegato alla denuncia querela che ci si riserva di produrre nelle competenti sedi giudiziarie.
Del tutto privo di interesse giornalistico ma meramente calunnioso è poi il riferimento al fatto che l’altro socio della società “ Fenice” Srl è figlio di Giuseppe Vizzini, “eletto nel consiglio comunale di Pachino nel 1997, poi arrestato durante il mandato e successivamente assolto; si mettono in relazione infatti due accadimenti avvenuti ad oltre venti anni di distanza, quando, a titolo di esempio, l’attuale socio ed amministratore della società “ Fenice” srl aveva appena otto anni, facendolo figurare quale colpevole di un fatto che è un non fatto e cioè che il padre sia stato prima arrestato e poi assolto e poi – ma questo il giornalista Borrometi non lo dice – anche risarcito per l’ingiusta detenzione patita.
Ma purtroppo il Dott. Borrometi, sebbene abbia conseguito una meritata laurea in Giurisprudenza, dimentica che in Italia vige il principio della presunzione di non colpevolezza penale, che però per qualcuno non esiste nemmeno a fronte di una sentenza di assoluzione passata in giudicato.
Repliche e/o rettifiche all’articolo del giorno 27 febbraio 2018
Le reazioni alla presenza della Azienda del Capomafia nel Consorzio. PD e M5S: “Gravissimo, intervenire subito”.
Sempre con il medesimo metodo che impedisce di replicare al momento della redazione dello scritto giornalistico, in dispregio alle regole fondamentali del giornalismo mondiale, si continua a scrivere che la società “ Fenice” Srl riconducibile al capomafia locale Salvatore Giuliano, senza precisare da chi è realmente formata la compagine societaria e da chi è svolto il compito di rappresentanza e di direzione della società, lasciando intendere che la società “Fenice” Srl è vicina alla mafia e che faccia gli interessi dell’associazione criminale, tramite estorsioni anche indirette, come riportato in un precedente articolo sempre della testata giornalistica La Spia.
La presenza della società “ Fenice” Srl tra le aziende facenti parte del consorzio IGP “Pomodoro di Pachino” è del tutto legittima e priva di danni per il marchio e per l’intera filiera di produzione e commercializzazione del prodotto.
È bene riportare al riguardo quello che ha riferito il direttore del Consorzio IGP Pomodoro di Pachino, Salvatore Chiaramida, il quale ha precisato che, in merito alla elezione del nuovo presidente del consorzio, la società “Fenice” Srl non ha alcun diritto di voto, e ad oggi la societa’ “Fenice” srl non fa parte del Consorzio Igp Pomodoro di Pachino, grazie al suo accanimento contro codesta societa’ lavorativa .
Pachino , 17 Marzo 2018
NOTA DI REDAZIONE:
Abbiamo sempre scritto verificando ogni singola informazione, oggi pubblichiamo integralmente la lettera de La Fenice, respingendo, punto per punto, accuse infamanti e provocazioni, dei quali i responsabili risponderanno ancora una volta alla Giustizia, vista la denuncia che presenteremo.
Primo punto:
abbiamo sempre detto, i nostri articoli sono ben visibili, che i Signori Gabriele Giuliano e Simone Vizzini siano i due soci de “La Fenice”.
Secondo punto:
Non abbiamo mai scritto che Gabriele Giuliano faccia parte del sodalizio mafioso comandato dal padre.
Più volte, invece, come da diritto di cronaca abbiamo sottolineato che il Gabriele Giuliano è rinviato a giudizio e l’affermazione utilizzata in questa lettera “erroneamente” andrà dimostrata in Processo, noi ci rifacciamo a quanto richiesto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania e dal Gup.
Non corrisponde al vero quanto affermato sulla non iscrizione di Paolo Borrometi all’Ordine.
Borrometi è iscritto all’Ordine dei Giornalisti da anni, prima nell’elenco Pubblicisti, poi in quello dei professionisti. L’Ordine è unico, i registri sono due. Strano che l’avvocato che scrive la lettera, che però non si firma (forse per vergogna?), non sappia ciò. Strano e incredibile, un avvocato dovrebbe saperlo. Consigliamo di studiare, prima di scrivere!
Le minacce di morte del capomafia Salvatore Giuliano e del figlio Gabriele Giuliano sono contestate nell’accusa di tentata violenza privata.
Terzo punto:
non rispondiamo alle provocazioni, certi che il tempo ci darà ragione.
A Vittoria quelli di cui abbiamo scritto sono tutti in galera, idem a Siracusa con la droga.
Anche a Pachino siamo certi che accadrà e che la Giustizia trionferà: i componenti del clan Giuliano, chiunque essi siano, verranno assicurati alla Giustizia e condotti in galera. Chi sbaglia paga, chi cerca di terrorizzare la propria collettività, ne risponderà alla Giustizia.
Quarto punto:
Respingiamo al mittente l’accusa di avere la responsabilità dell’espulsione de La Fenice. Noi abbiamo solo denunciato, con carte alla mano, l’appartenenza de La Fenice al Consorzio. E’ il Consorzio che ha deciso, dandoci indirettamente ragione, che la società La Fenice non avesse i requisiti di stare all’interno del Consorzio.