Ancora sangue nel mar mediterraneo: 12 morti hanno, purtroppo, macchiato l’ennesimo sbarco in Sicilia, a Pozzallo (Ragusa).
E’ questo il particolare scabroso emerso dagli interrogatori effettuati oggi dagli uomini della squadra mobile della polizia di Stato di Ragusa – coordinati dal Commissario Capo Nino Ciavola -, in una inchiesta dai profili penali particolarmente rilevanti, sulla quale indaga la Procura della Repubblica di Ragusa.
Fra le cose più gravi vi è il comportamento del comandante della “Cementiera” battente bandiera maltese che, concluse le operazioni di sbarco dei 109 migranti ieri sera, nel rapporto stilato aveva omesso di riferire il particolare delle 12 persone morte. Così la Capitaneria di Porto di Pozzallo, appena terminate le operazioni di sbarco dei 109, aveva lasciato partire l’imbarcazione.
Oggi la scoperta macabra fatta dagli inquirenti: molteplici dichiarazioni di migranti presenti sul natante alla deriva, hanno riferito che nelle operazioni di trasbordo sulla nave maltese, 12 persone sarebbero finite in mare, perdendo la vita.
Fra queste, sempre secondo le dichiarazioni al vaglio degli inquirenti, ci sarebbe anche lo scafista che aveva condotto il natante.
La polizia di stato di Ragusa sta cercando di risalire alle generalità delle 12 vittime, grazie alle preziose informazioni di molti parenti presenti fra i 109 migranti.