Rosario Battaglia (detto Saro u nanu) ed il figlio Salvatore. Sono loro i due uomini arrestati dalla Squadra Mobile di Ragusa e dalla Polizia di Vittoria, per la detenzione di un vero e proprio arsenale.

Venti le armi rivenute all’interno del garage di loro proprietà, tutte illegalmente detenute, alcune dalle spiccate potenzialità offensive e catalogate come armi da guerra. Due armi da guerra sono state modificate per renderle ancora più pericolose, ritrovate con migliaia di munizioni, tutte pronte ad esplodere.
Armi che potrebbero appartenere ai feroci clan vittoriesi e che seguono il sequestro avvenuto, sempre ad opera della Polizia, anni fa.
E fu allora che, precisamente il 25 ottobre del 2015 (ben quattro anni fa) avevamo denunciato la vicinanza di Saro u nanu (LEGGI) ad alcuni esponenti della mafia vittoriese e la parentela dello stesso con uno dei killer più feroci ed efferati del clan “Carbonaro-Dominante” di Vittoria.
Uno di quelli che vennero arrestati e iniziarono la collaborazione con la Giustizia, esattamente come il più famoso “capo”, Claudio Carbonaro. Claudio Carbonaro che, incredibilmente, appena terminato il periodo di collaborazione in località segreta, rientrò a Vittoria.
Dopo quell’articolo di quattro anni fa, veloce arrivò la richiesta di rettifica e la minaccia di querela.
Oggi, dopo quattro anni, l’arsenale ritrovato dalla Polizia di Vittoria fa comprendere come ciò che fu da noi scritto all’epoca non fosse così sbagliato. Anzi.
IL SOCIO OCCULTO NEL BOX DEL MERCATO
Già cinque anni fa denunciammo la presenza dei Battaglia nel mercato. Oggi, con prove alla mano, possiamo dire che il figlio di Saro u nanu, Salvatore (anche lui lo ricordiamo arrestato per l’arsenale ritrovato), è socio occulto del box 56 del Mercato ortofrutticolo di Vittoria, esattamente come il caso che denunciammo del box 65, quando ad essere socio occulto fu il boss Venerando Lauretta.
Il box 56 risulta intestato alla società “Vittoria verde srl”, di proprietà di Fabio Gatto.
Fabio Gatto è fratello di Sebastiano Gatto (insieme hanno la “Gatto trasporti”) e di Giambattista Gatto, ucciso in un agguato di mafia negli anni bui a Vittoria.
Fabio Gatto e Sebastiano, oltre a Giambattista, sono nipoti del “professore” Biagio Gravina che, per chi non lo ricordasse, fu reggente della famiglia della stidda di Vittoria ed ucciso il 10 marzo 1989.
E nel box di Fabio Gatto, Salvatore Battaglia, il figlio di Saro u Nanu, è il socio occulto.
Uno di quei box che, siamo certi, finiranno sotto la lente d’ingrandimento della Commissione prefettizia. Uno di quei box a cui, magari, faceva riferimento il Prefetto Filippo Dispenza quando venne duramente attaccato a seguito di una sua partecipazione a “Uno mattina”.