Nell’ambito di una vasta operazione di Polizia, finalizzata a prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel comune di Scicli, nel corso della mattinata di ieri gli uomini del Commissariato di Modica, della Squadra Mobile di Ragusa e delle unità cinofile di Catania, hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari e personali che hanno portato all’arresto di due cittadini tunisini, da tempo residenti a Scicli, con l’accusa di detenzione in concorso ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Negli ultimi tempi le attenzioni degli investigatori si erano rivolte alle abitazioni ubicate in Corso Garibaldi a Scicli, dove veniva registrato uno strano e continuo andirivieni di giovani, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali. Sin dalle prime luci dell’alba di ieri sette equipaggi della Polizia di Stato hanno presidiato il territorio di Scicli effettuando poi la prima irruzione: tale decisione veniva peraltro suffragata dal comportamento di un uomo che si affacciava al balcone del palazzo, rientrando frettolosamente non appena si rendeva conto della presenza della Polizia.
I poliziotti, collaborati da due cani antidroga e dai loro conduttori, facevano in tempo a raggiungere l’interno dell’abitazione, bloccando il tunisino HAJ Jaouhar nel bagno, dove si era rapidamente recato per tentare di disfarsi dei panetti di stupefacente gettandoli nel water. I successivi riscontri effettuati grazie al fiuto infallibile dei cani antidroga “Sky” e “Jagus”, esemplari di pastore tedesco e malinois del Reparto dei Cinofili di Catania, consentivano di rinvenire altre stecchette di sostanza stupefacente nella tasca di un paio di pantaloni da lavoro ed all’interno dei mobili della camera da letto, dove veniva trovato a dormire il connazionale DEBBECH Hamdi. In un piccolo locate adibito a cucina venivano altresì rinvenuti gli utensili adoperati per il taglio ed il confezionamento delle dosi da cedere. Sia l’attrezzatura che lo stupefacente (hashish), del peso complessivo di circa 100 grammi, venivano posti sotto sequestro. La perquisizione effettuata in un’altra abitazione portava al rintraccio di altri 5 soggetti stranieri, tra cui anche un albanese, i quali venivano fotosegnalati e dopo gli accertamenti di rito in ordine alla loro posizione sul territorio nazionale, venivano rilasciati.
I cittadini tunisini H. J. (21 anni) e D. H. (30 anni) venivano dichiarati in stato di arresto e tradotti presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.