La Corte d’Appello di Catania, prima sezione penale, ha rimodulato le sentenze del processo “Eco”, inchiesta scaturita dalla omonima operazione che portò allo scioglimento del Comune di Scicli per mafia e nella quale venne coinvolto e poi assolto anche l’ex sindaco, Franco Susino. Agli imputati coinvolti nell’operazione condotta nel Ragusano dai militari dell’Arma era contestata una complessa associazione mafiosa dedita a furti, estorsioni e truffe aggravate dal metodo mafioso, che avrebbe avuto radici nel sistema di raccolta dei rifiuti del Comune di Scicli, sciolto poi per mafia.
La Corte (presidente Riccardo Pivetti, consigliere Anna Muscarella, consigliere relatore Marcello Gennaro) ha riformato la sentenza di primo grado – che era stata appellata dal pubblico ministero – assolvendo Giovanni Mormina, Giacomo Fidone, Ugo Lutri, Franco Mormina ed Ignazio Mormina, dal reato di associazione mafiosa e da numerosi altri reati. Nel dettaglio, la Corte ha ritenuto che Franco Mormina, considerato a capo dell’organizzazione, non sia colpevole, perché il fatto non sussiste delle minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti del titolare della ditta Ecoseib per avanzamenti di carriera ed assunzioni di congiunti. Il collegio difensivo dei ricorreti era composto dagli avvocati Rinaldo Occhipinti, Edoardo Cappello, Carmelo Scarso, Francesco Riccotti, Giovanni Favaccio e Giuseppe Fidone.
Gli altri imputati sono stati assolti da una serie di minacce aggravate dal metodo mafioso singolarmente e in concorso, perpetrate ai danni di alcuni dipendenti della Ecoseib. La pena rimodulata per Franco Mormina è di 7 anni e 5 mesi oltre a 2000 euro di multa (11 anni e 6 mesi in primo grado); Ignazio Mormina 1 anno e due mesi e 300 euro di multa (da 4 anni e 6 mesi); Giacomo Fidone 8 anni e 6 mesi oltre a 1300 euro (da 9 anni e 6 mesi), Renzo Gazze, dieci mesi e 180 euro (da 1 anno e 8 mesi). Revocate dalla Corte le misure di libertà vigilata per Giovanni, Franco e Ignazio Mormina, i risarcimenti danni a favore del Comune di Scicli e di una parte civile. Per Franco Mormina revocata la misura cautelare in atto e per Giovanni e Ignazio Mormina viene disposta immediata scarcerazione se non detenuti per altra causa. La sentenza di primo grado era stata emessa a Ragusa l’11 luglio del 2016 (Vincenzo Saito, Elio Manenti e Francesca Aprile) .