Scicli sciolto per mafia ma non gli sciclitani.
Speriamo che, una volta per tutte, grazie alla decisione che ha posto fine alla questione, si possa fare silenzio. Si possa capire che gli sciclinati sono persone oneste e laboriose. Persone che hanno esportato l’immagine positiva della loro splendida città. Persone – su tutte Piero Guccione – che hanno dato lustro a questo lembo di Sicilia.
Ma la mafia c’è e lo abbiamo sempre detto.
Potremmo oggi dire e ridire. Soprattutto dopo gli insulti, le minacce e il caso che le nostre inchieste hanno provocato. La responsabilità ce la sentiamo tutta, ma non ci sentiamo una responsabilità negativa, anzi.
E’ il concetto di responsabilità e di “responsabili” che la meravigliosa Scicli dovrebbe comprendere.
Paolo Borsellino diceva: “La Rivoluzione” si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello”.
Si, perché questa situazione ha, purtroppo, dei responsabili ed è giusto ricordarli affinché gli sciclinati abbiano ben chiaro chi ha gettato fango sulla propria città e chi, invece, ha cercato di raccontarne bellezze ma anche storture.
Una associazione mafiosa vera e propria che ha gettato la città in questa situazione.
C’è un processo – anzi più di uno – che vede rinviati a giudizio diverse persone. Ed i nomi ci sono, li abbiamo fatti mille volte, li ripeteremo oggi.
Si tratta di Franco Mormina u Trinchiti (presunto Capo mafia), Ignazio Mormina (figlio di Franco), Gianni Mormina (fratello di Franco), Ugo Lutri, Giacomo Fidone, Renzo Gazzè, Lorenzo Trovato, Giovanni Di Stefano, Vincenzo Tumino, Bartolomeo Cannella e l’ex Sindaco, Franco Susino.
Oltre a questi c’è l’altro processo che vede coinvolte 47 persone imputati a vario titolo per il primo filone dell’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, relativo alla città di Scicli.
In tale processo imputati sono i Gesso, una vera e propria dinastia criminale (il padre, Alfonso Palmiro, fu per anni coinvolto in più processi).
Roberto Gesso fu considerato dalle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Modica (ai quali va il plauso di aver agito con costanza) come il capo mafia insieme a Franco Mormina. Massimiliano e Mauro i fratelli.
E poi c’è chi ha sempre negato. Chi ha portato la città a questo punto, continuando a sbandierare la bandiera della responsabilità. Ecco, appunto. Oggi gli sciclinati avranno chiaro di chi sia la responsabilità di questa onta, di questo scioglimento per mafia, con la speranza che 18 mesi di commissariamento facciano bene per “pulire” da incrostazioni. Per risorgere, come è giusto che sia. E che sia chiaro, non è una condanna per gli sciclitani!
LE NOSTRE INCHIESTE SULLA MAFIA A SCICLI:
Scicli, “Sono Franco u trinchiti, e qui comando io”. Ecco come tutto iniziò… ——> (LEGGI)
Estorsioni e incendi dolosi -——> (LEGGI)
Gestione manifesti elettorali —–> (LEGGI)