Sajmon è un ragazzino bravo ed educato, nato a Scicli ed appena undicenne, che soffre (certificato dall’Asp e, precisamente, dal dottor Severi) di un handicap grave, un “ritardo mentale di media entità”.
Sajmon ha bisogno, proprio per la sua particolare condizione, di essere sempre accompagnato (come si evince da certificato rilasciato dall’Asp), ma l’assessore ai servizi sociali del Comune di Scicli, secondo quanto riferito dal padre, avrebbe detto che “se ne parla fra un mese”.
Così i genitori, a turno, devono rimanere in casa e non possono andare a lavorare, gravando sulle già languide casse economiche.
Sajmon non può essere lasciato solo, ha bisogno di affetto e di essere impegnato.
È possibile che in una città così bella come Scicli si sia sordi alle richieste legittime (e certificate) di due genitori? Cosa si deve fare per far rispettare i propri diritti?
Sono i genitori stessi che chiedono alla collettività sciclitana di “stringersi accanto a noi. Abbiamo bisogno di voi, aiutateci a farci sentire”.
Noi ci uniamo al coro: “aiutiamo Sajmon!”.