Il Consiglio dei Ministri ha sciolto per mafia il Consiglio Comunale di Vittoria.
E’ la notizia che arriva alla fine del CdM di questa mattina. Nei prossimi giorni il decreto sarà firmato dal Presidente della Repubblica come da prassi e, nel comune ipparino, arriveranno i tre commissari prefettizi che reggeranno l’Ente.
Lo scioglimento segue di poche settimane gli avvisi di conclusione indagine della Procura Distrettuale Antimafia di Catania ed è il risultato del lavoro della Commissione d’Accesso inviata dal Prefetto di Ragusa.
Le infiltrazioni sembravano chiare e palesi e già denunciate, più volte, da alcune nostre inchieste (LEGGI). Oggi il risultato di un iter lungo e complesso.
Più volte chi scrive aveva invocato lo scioglimento del Comune. Adesso ci saranno le solite polemiche, si tenterà di spostare l’attenzione dicendo che “è un marchio infamante per l’intera città”.
Tutto già visto, tutto già preventivato. Non è così. Quel marchio infamante della mafia non è per i cittadini o per la storia della città, ma solo per quei politici che – secondo le indagini della Procura di Catania – avrebbero fatto patti col diavolo, cioè la mafia.
Starà ai vittoriesi, la cui stragrande maggioranza è per bene, a far vincere la legalità, innanzitutto con le denunce, merce rara in questi ultimi anni.
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