I Senatori del Movimento 5 Stelle al Ministro Orlando: “Dopo l’inchiesta de La Spia, riportate i capimafia Trigila e Sergi al 41bis”

Chiediamo se il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, non ritenga opportuno riportare al 41bis i due capimafia, Antonino Pinuccio Trigila (del pericoloso omonimo clan del siracusano) e Francesco Sergi (capo dell’omonima ndrina Sergi), vista l’oggettiva, acclarata e attuale pericolosità dei soggetti in questione, che hanno utilizzato il regime carcerario loro applicato per organizzare un traffico di droga e gestire con tutta tranquillità le proprie cosche, come denunciato da un’inchiesta giornalistica del giornalista Paolo Borrometi”.

E’ una delle domande poste in essere in un’interrogazione parlamentare (LEGGI INTERROGAZIONE) a firma dei senatori del Movimento 5 Stelle e con prima firmatario il siciliano Mario Michele Giarrusso.

I senatori del Movimento 5 Stelle riprendono un’inchiesta giornalistica realizzata, “sulla testata giornalistica La Spia.it, dal direttore Paolo Borrometi” con la quale si ripercorrono le gesta dei due capimafia (LEGGI ARTICOLO).

“Il boss mafioso Antonino Pinuccio Trigila (detto Pinuccio Pinnintula), è attualmente detenuto e sta scontando una condanna all’ergastolo a seguito di sentenza definitiva con cui è stato riconosciuto capo dell’omonimo clan mafioso (il clan Trigila) nonché responsabile di gravissimi reati anche di sangue. Mentre, il boss della ‘ndrangheta Francesco Sergi, capo indiscusso dell’omonimo clan (la ‘ndrina Sergi) da anni saldamente radicato in provincia di Milano è attualmente detenuto per scontare una condanna definitiva all’ergastolo comminatagli per cinque omicidi e traffico internazionale di stupefacenti”.

I boss “secondo quanto riportato in una inchiesta del giornalista Paolo Borrometi pubblicata sul sito “LaSpia” e ripresa da alcuni organi di informazione nazionali, approfittando della detenzione in celle attigue presso il carcere di Biella, avrebbero organizzato dal carcere un traffico di stupefacenti, con l’aiuto dei familiari, dei congiunti e degli affiliati.

Tali fatti sono stati acclarati, pochi giorni fa, dall’operazione della Polizia di Avola (Sr) “Ultimo Atto”, secondo cui l’intero traffico sarebbe stato organizzato e diretto dall’interno del carcere dagli stessi boss: per quanto riguarda il Trigila, sia direttamente che tramite la moglie Nunziatina Bianca, il genero Graziano Buonora ed il fratello, Gianfranco Trigila; per quanto riguarda il Sergi, tramite Giuseppe Zavettieri (cognato di Sergi Francesco) e Domenico Sergi (figlio di Francesco Sergi)”.

Per quanto esposto il Movimento 5 Stelle del Senato chiede al Ministro Orlando di spiegare per quali ragioni siano stati fatti uscire dal regime del 41 bis due pericolosi capi mafia condannati all’ergastolo e se nel farlo siano state rispettate le disposizioni della legge istitutiva del 41-bis. Oltre alla possibilità, secondo la denuncia del giornalista Borrometi, ripresa anche dal Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti (SUL “FATTO QUOTIDIANO”, LEGGI ARTICOLO), di riportarli al carcere duro, impedendo così la possibilità che possano continuare indisturbati i propri affari criminali.

 

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