Si Festeggia al Comune per il ritorno al 27

Questo mese la nuova amministrazione ha raggiunto l’azzeramento degli arretrati degli stipendi per i dipendenti del Comune.

L’evento è stato festeggiato con due torte, foto e spumante.

Non posso non esprimere la mia felicità per tutti i dipendenti comunali che, da oggi, non devono più vivere nell’angoscia delle difficoltà economiche e finanziarie.

Alla giunta riconosco il merito di avere saputo cogliere l’occasione, offerta da contingenze positive ed uniche, per indirizzare le risorse economiche dell’ente verso la giusta risoluzione di una problematica assai importante.

Tuttavia, mi rammarica e mi intristisce leggere, sui blog locali di informazione, i molti, giustamente amari commenti dei tanti lavoratori “dell’indotto comunale” che denunciano di non essere stati pagati da mesi o di non avere prospettive per il futuro. Anche costoro hanno diritto di ottenere lo stesso trattamento riservato ai dipendenti comunali perché anche costoro sono lavoratori, hanno famiglia e devono garantire ai propri figli una vita dignitosa.

Allo stesso modo, mi rammarica la scarsa onestà intellettuale di quanti leggono in questo “evento” meriti esclusivi dell’attuale amministrazione.

Non si può sottacere infatti che la giunta Abbate abbia trovato, su un piatto d’argento, il piano di riequilibrio che ha garantito la messa in sicurezza dei conti comunali.

Non si può sottacere sul fatto che, grazie a questo piano di riequilibrio, il Comune di Modica abbia ottenuto il prestito di 40 milioni di euro che, oggi, consentono all’amministrazione di lavorare senza l’incubo dei creditori e dei commissari ad acta che bussano alla porta del Sindaco.

Non si può sottacere sul fatto che le sanzioni statali per lo sforamento del patto di stabilità siano state revocate d’ufficio, e non per ordine di un Giudice, in quanto  non applicabili a nessuno dei comuni appartenenti alle Regioni a Statuto Speciale. Il Ministero, accortosi di questo errore macroscopico, è corso prontamente ai ripari, non solo in favore del Comune di Modica ma di altre centinaia di enti locali.

Non si può sottacere sul fatto che la revoca delle sanzioni abbia sbloccato i trasferimenti statali che, in concomitanza con la prima tranche del prestito di 40 milioni, ha oggettivamente consentito al Comune di Modica di operare in un regime di normalità amministrativa.

Non si può sottacere, quindi,  sul fatto che il risultato lusinghiero di cui oggi la città può godere, lungi dall’essere un evento miracoloso, rappresenti, in realtà, uno dei primi frutti di quanto seminato da chi ha amministrato negli ultimi cinque anni.

Mi sarei aspettato, quindi, un minimo di onestà intellettuale da parte di chi, invece, si appropria, oltre che dei meriti suoi, anche dei meriti altrui, salvo poi addebitare ai propri predecessori solo i mali che la città oggi vive. Allo stesso modo mi sarei aspettato che i dipendenti festeggiassero col nuovo Sindaco e con chi ha, nel bene o nel male, dato il suo modesto contributo perché questo Comune tornasse alla normalità.

Finita la festa e spenti i riflettori, credo che l’urgenza, adesso, sia quella di gestire le risorse a disposizione, senza ulteriori aumenti della tassazione locale, al fine di completare questo processo virtuoso in atto.

È necessario garantire il puntuale pagamento delle spettanze anche agli operatori che vivono del lavoro svolto, in qualsiasi campo, al servizio dell’ente comunale.

È necessario mettere in cantiere un progetto di sviluppo per la città senza disperdere gli effetti di questo momento assai favorevole.

È fondamentale non dimenticare che, esaurito lo slancio propulsivo e benefico del prestito ottenuto dalla CC.DD.PP., ci si dovrà confrontare con un equilibrio economico assai delicato.

Sarà questo il vero banco di prova per la città…

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