Plati’, il centro aspromontano bollato dai media come una delle capitali della ‘ndrangheta, ha di nuovo un sindaco. E’ Rosario Sergi, candidato a capo della lista civica “Liberi di Ricominciare”. Con 1275 voti, pari al 63,46, per cento, Segti e’ stato eletto al primo turno battendo Ilaria Mittiga, con la lista civica “Plati’ Res Publica”, che ha ottenuto 734 voti pari al 36,53 per cento. Ilaria Mittiga e’ figlia di Francesco, sindaco all’epoca del commissariamento per infiltrazioni della ‘ndrangheta, coinvolto in un’inchiesta su rapporti fra mafia e ‘ndrine, poi assolto.
Otto i seggi conquistati in consiglio dalla lista che appoggia il sindaco, mentre 4 vanno alla minoranza. Un mese fa la giovane Anna Rita Leonardi (Pd), la cui candidatura a sindaco di Plati’ era stata annunciato da Matteo Renzi in persona alla Leopolda, aveva ritirato la candidatura priprio alla vigilia della presentazione delle liste. L’elezione del sindaco arriva dopo diversi tentativi andati a vuoto.
Dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e dopo le elezioni saltate per mancanza di liste, l’ultima volta non si era raggiunto il quorum. Altro dato da registrare, l’affluenza record alle urne: oltre 2000 i votanti su 3.800 abitanti. Nonostante i pesanti sospetti di inquinamento del voto da parte delle cosche, la commissione antimafia non aveva inserito alcun candidato nell’elenco degli “impresentabili”.
Ad alimentare il mito di Plati’ come paese delle ‘ndrine anche la scoperta, avvenuta negli anni passati da parte delle forze dell’ordine di una rete di cunicoli e bunker, una vera e propria citta’ sotterranea, usata dai clan come nascondiglio di armi e latitanti, e realizzata, secondo gli inquirenti, da ingegneri con la complicita’ delle autorita’ comunali. Nel centro aspromontano domina il clan Barbaro, in passato coinvolto in diversi sequestri di persona.