Un corpo estraneo, o meglio, un “divaricatore” in titanio lungo circa tre centimetri e mezzo, per quanto molto visibile nella lastra, non sarebbe mai stato diagnosticato alla paziente Carmelinda Caudullo da parte di nessuno dei responsabili del “Centro Cuore Morgagni” di Pedara (Catania).
Carmelinda è una donna forte e scopre per caso di essere vittima di un’evidente e gravissima malasanità, ne evince l’esistenza soltanto a seguito della radiografia eseguita dal Pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi di Catania. Inoltre, il corpo estraneo, dimenticato nel corpo della paziente a seguito di intervento al cuore eseguito presso lo stesso Centro Cuore Morgagni di Pedara, non risulterebbe mai descritto o indicato nei relativi referti firmati dai radiologi responsabili del Centro Morgagni e dalla Clinica Morgagni di Catania.
[sociallocker] L’oggetto estraneo non sarebbe mai stato quindi diagnosticato nemmeno nelle successive radiografie effettuate presso tali strutture private convenzionate.
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[/su_box][/su_column]Invece, lo stesso corpo estraneo, viene subito individuato e diagnosticato dai radiologi del Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi.
La paziente Carmelinda Caudullo, dopo due anni attende ancora giustizia e, nel frattempo – oltre al danno, la beffa – la quarantanovenne è stata licenziata, poiché dipendente della stessa “Morgagni” per aver, pare, portato disdoro alla struttura sanitaria.
La vicenda che è stata posta sotto i riflettori a livello nazionale, da “Le Iene” su Italia 1 (VIDEO DEL SERVIZIO), ha riaperto un caso che per troppo tempo era rimasto nascosto.
La Signora Carmelinda ha ricevuto il premio “Domenico Calabrò” pochi giorni fa a Catania, nella sezione dedicata a esponenti della società civile, “vittima della malasanità che ha denunciato i medici del reparto in cui lavorava ed è stata licenziata”.
(FONTE: SESTA RETE – Massimo Scuderi)
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