Storie (vergognose) di ordinaria disabilità…

Spesso ci capita di raccontare storie di disabilità e di ascoltare testimonianze  che ci fanno  indignare  e vergognare ……condizioni al limite dell’umana sopportazione , diritti negati  per colpa di terzi  che si accaniscono senza alcun senso, paladini della  tutela non capiamo di chi o cosa  nel nome dell’architettura , ci sarebbe molto da dire sulle incompetenze  delle  amministrazioni  nell’ affrontare  problemi assistenziali e strutturali  che solo  Italia  riguardano ben più di 2.824.000 persone cioè almeno il 5 per cento della popolazione, di cui 960 mila uomini e 1.864.000 donne.

 Di questi, circa 165.500 non vivono in famiglia, ma in presidi socio-assistenziali,dati più recenti forniti dall’Istat dicono che in Sicilia i disabili sono circa 110 mila nella fascia d’età tra i 6 e i 64 anni di loro 50 mila vivono in casa, circa 45 mila presentano handicap funzionali in parte gravi, che ne limitano l’autonomia nella vita quotidiana.

Nel maggiore dei casi sono proprio le famiglie a scendere  in campo come veri guerrieri per difendere  i diritti  dei loro congiunti  affrontando vere e proprie battaglie contro  l’inefficienza delle leggi e delle istituzioni

la nostra rubrica come consuetudine tende a  soffermarsi sui  numeri per dare consapevolezza  puntando  l’occhio ed il cuore  sugli  aspetti  più profondi ed umani delle vicende com’è ormai  nel taglio de  “La Tarantola” perché ci piace guardare oltre….

Oltrepassare gli schemi e provare a  vedere cosa c’è dietro ai muri dei silenzi dei  malati psichiatrici o scavare nella  coscienza sempre più reclusa in quel  piccolo sicuro macrocosmo famigliare di questa generazione di uomini  perfetti ma poco attenti a quello che li circonda come se le disgrazie dovessero  riguardare sempre altri……  una colpevole disattenzione della società verso chi soffre

 Un’emarginazione paradossale e  tante sofferenze ed  umiliazioni patite nel corso dei secoli che le persone disabili  stanno “troppo” lentamente recuperando nei loro diritti riconosciuti ,nelle battaglie burocratiche delle aule dei tribunali o semplicemente nella vita quotidiana

<<Si è costretti a urlare, nella speranza che qualcuno prima o poi accolga il tuo  sfogo per risolvere  situazioni in cui si sta da tempo lentamente sprofondando>> dice il  Padre di un ragazzo disabile

Come fa chi vive nel mondo oscuro della cecità  o  da  una  sedia a rotelle  e poi c’è chi  forse è troppo piccolo per gridare non riuscendo  a varcare l’emarginazione  come fosse un essere da strappare  ed eliminare rinchiuso  in quei “pseudo manicomi “ chiamati  “case famiglie”luoghi freddi senza amore materno dove trattati con terapie e psicofarmaci  vivono i bambini malati con patologie neuro-psichiatriche…. potremmo non finire la lista della sofferenza !

Riportiamo la testimonianza \denuncia di Nicoletta Ingallinesi affetta da Sclerosi Multipla….

<<…..mi si è rotto il pc …adesso anche questo ….(la si sente cedere allo sconforto la voce tremolante dal pianto soffocato ) …potevo mai io essere fortunata ….e quando i ricapiterà di potermelo ricomprare con quella miseria di pensione…io con 720 euro al mese ci devo comprare le medicine  campare mio figlio e adesso pagarmi l’assistenza e le visite mediche a Cefalù e ora……. io sono sola senza il mio pc sono sola  dentro queste quattro mura esclusa dal mondo ….aiutatemi  >>!!!

È l’amaro sfogo di Nicoletta  a leggere queste parole  sembra una cosa  da nulla un problema al pc che in condizioni normali ognuno di noi risolverebbe  in poche ore eppure  cosa rappresenta un computer per questa  giovane mamma  affetta da sclerosi multipla ….è  l’unico punto di accesso e contatto con il mondo esterno …ma certamente la frustrazione di Nicoletta Ingallinesi va ben oltre a tutto ciò …come ricorderanno in tanti  questa giovane disabile costretta su una sedia a rotelle  vive come  reclusa  nella sua  casa perché il Comune non ha concesso autorizzazione alla costruzione di una rampa di accesso all’abitazione  che le consentirebbe  di uscire e di rendersi  parzialmente autonoma ad infierire sul suo stato psicologico già provato dalla patologia di cui è affetta e dalla mancata opportunità di vivere una vita serena e libera con il piccolo figlioletto di soli 5 anni è stato l’annuncio di un disservizio assistenziale ,ennesima beffa di un sistema burocratico ed amministrativo poco attento  ed inefficiente

Nicoletta  Ingallinesi  da anni   chiede ai  Servizi Sociali Comunali  un operatore assistenziale  che l’aiuti a lavarsi  e vestire  ….un diritto che dovrebbe essere scontato ma che per un disabile diventa motivo di vera e propria guerra legale

Per  4 mesi  il Comune accorda un mini- servizio di  due ore al giorno dal lunedì al venerdì (N.D ..come se di sabato e domenica non ci si debba vestire e lavare) attraverso un operatore  LUC  che ricordiamo non ha una preparazione professionale ne un attestato  di operatore socio assistenziale ma a Nicoletta  questo poco importa perché lei non è una che ha grandi esigenze ne pretese ed accetta questo aiuto senza lamentarsi …..

A Giugno però arriva la  batosta  ….l’assistente  non può più fare questo servizio perché ha sforato largamente  le ore   previste dai LUC e quindi Nicoletta avrà  un’altra assistente per ul paio di mesi che lei chiaramente non conosce  e poi un’altra ancora ed ancora…… a quel punto i nervi di Nicoletta cedono  si sente violata nella sua intimità di donna di madre di persona…. nel suo pianto sfoga tutta la rabbia e lo sdegno di chi ancora da quella sedia raccoglie tutte le forze per gridare rispetto …lei che si sente oltraggiata nella sua dignità offesa ancora una votla !…farsi lavare intimamente da chiunque capiti ti lede profondamente dice Nicoletta  e a questa violenza psicologia io voglio ribellarmi ….

Da quel giorno non arriva più nessuno da parte del Comune di Scicli a casa Ingallinesi   ed il silenzio viene rotto solo dall’Avvocato che Nicoletta ha deciso di assumere per avere riconosciuti i propri diritti contattata al telefono L’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Scicli  Lina Basilico risponde  <<….il servizio è stato sospeso per mancanza di fondi l’abbiamo accontentata sempre ora non abbiamo più soldi  >>  un disabile crediamo non vada  accontentato ma assistito come suo diritto legale e morale   !!!Eppure…..

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Aism in Italia ogni 4 ore una persona riceve una diagnosi di sclerosi multipla. I malati sono circa 65mila solo nel nostro Paese  con un costo sociale stimato in due miliardi e 200 mila euro annui. I malati sono 450 mila in Europa e due milioni e mezzo in tutto il mondo.

(Maria Borgia)

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