A trent’anni dalla strage dei Georgofili Firenze ricorda. Era una quiete notte di maggio quando con il tritolo della mafia si consumo’ nel 1993 l’attentato: sotto la Torre dei Pulci, in un angolo tranquillo ed appartato del centro storico di Firenze, tra l’Arno, gli Uffizi e l’Accademia dei Georgofili. Era il 17 maggio: le 1.04. Un boato squarcio’ il silenzio della notte e Firenze si trovo’ in un attimo nel mezzo di una guerra feroce, iniziata l’anno prima con l’uccisione del parlamentare Salvo Lima e dei magistrati Falcone e Borsellino (nel mezzo di una trattativa con la mafia cercata dallo Stato o spezzoni dello Stato). Morirono in cinque: Angela Fiume e il marito Fabrizio Nencioni, lei custode dell’Accademia e lui ispettore dei vigili urbani, morirono le loro figlie Nadia e Caterina di appena nove anni e soli due mesi. Vivevano nella Torre del Pulci, ridotta ad un cumulo di macerie. Mori’ lo studente universitario fuori sede, di Sarzana, Dario Capolicchio. Altre quarantotto persone rimasero ferite. Una strage, con danni ingenti anche alla Galleria degli Uffizi che sarebbero stati ancora piu’ grandi se il Fiat Fiorino imbottito di esplosivo fosse stato parcheggiato pochi metri piu’ in la’. E da allora, tutti gli anni, la Regione, parte civile in tutti i processi, continua a tenere accesi una fiaccola e un riflettore su quell’attentato, di cui sono noti gli esecutori e i mandanti interni ma non i concorrenti esterni a cui quella stagione di destabilizzazione poteva essere utile e magari l’hanno suggerita. Lo fa assieme all’associazione dei familiari delle vittime.
L’archivio dell’associazione “Tra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili” si fa mostra. Sui documenti del fondo donato nel 2018 dall’associazione al Centro di documentazione “Cultura della legalita’ democratica” della Regione, trentasei faldoni di copie di atti che ripercorrono i processi dal 1993 al 2017, gia’ digitalizzati e consultabili con le procedure e i limiti imposti dalla legge, solo una selezione, con annotazioni dell’avvocato di parte civile Ammannato, dei centocinquanta metri lineari di carte di tre diversi dibattimenti per altrettanti gradi di giudizio, e’ stato infatti costruito un racconto in diciassette pannelli (e testimonianze video dell’epoca) della strage e della sua storia giudiziaria e sui misteri, le incertezze e le opacita’ che ancora la accompagnano. “Spunti e appunti da un’indagine ancora in corso” e’, non casualmente, il sottotitolo: dalle cronache sui giornali subito dopo l’ esplosione all’avvio delle investigazioni, dal ruolo dei tabulati e dei collaboratori di giustizia alla svolta offerta dalla testimonianza di Gaspare Spatuzza, che del gruppo di fuoco che imbotti’ di esplosivo il Fiorino che provoco’ la strage fece parte, fino alla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia.La mostra, ospitata a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10 a Firenze, sede della presidenza della giunta regionale toscana, sara’ inaugurata il 26 maggio alle 13.30 e potra’ essere visitata dal lunedi’ al venerdi’ dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 16.30 e il sabato solo la mattina, di nuovo dalle 10 alle 12.30. L’accesso e’ gratuito.
La mostra e’ comunque solo una delle iniziative in programma per ricordare la strage (e non solo commemorarla): per riflettere e per provare a capire. Sono passati trent’anni e la Toscana infatti non dimentica ne’ vuole dimenticare. Cosi’, accanto alla mostra, la Regione ha deciso di organizzare per il trentennale, il 26 maggio dalle 9 alle 13 al Cinema “La Compagnia” in via Cavour a Firenze, un incontro e dibattito dal titolo “La strage di via dei Georgofili: un racconto lungo trent’anni. Giustizia, memoria, verita’: valori che contano per le nuove generazioni”. Un’iniziativa per e assieme ai ragazzi delle scuole medie e superiori: la storia di un’indagine mai conclusa e l’attualita’ della recente cattura del boss della mafia Matteo Messina Denaro, latitante per trent’anni e mandante della strage. Sul palco per tutta la prima parte ci sara’ il giornalista Andrea Purgatori che ripercorrera’ il contesto di quegli anni ed intervistera’ il colonnello dei Ros dei Carabinieri, Lucio Arcidiacono, che il 16 gennaio scorso, in una clinica di Palermo, ha catturato Denaro.
La seconda parte dell’incontro sara’ invece occupata da una serie interviste, preparate dalla redazione di Intoscana.it, tra banchi di scuola e il mondo dell’associazionismo toscano. Tema: legalita’, antimafia, giustizia e partecipazione. Non mancheranno videoclip con il ricordo di testimoni di quella notte. Gli studenti del laboratorio teatrale del liceo scientifico Da Vinci interpreteranno “Sguardi di guerra in tempi di pace” di Eugenio Nocciolini. Al termine della mattinata l’intervista al conduttore televisivo, regista ed autore Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, palermitano di nascita, attivista da sempre della lotta alla mafia e le ingiustizie sociali. Parteciperanno il presidente della Toscana Eugenio Giani, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazeo, l’assessore alla legalita’ della Toscana Stefano Ciuoffo e la collega al Comune di Firenze Maria Federica Giuliani, il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime Luigi Dainelli, Tina Montinaro presidente dell’Associazione Quarto Savona 15 (che prende il nome dall’auto blindata del caposcorta di Falcone, Antonio Montinaro), la presidente del Parlamento degli Studenti della Toscana Maria Vittoria D’Annunzio e i giovani ragazzi genovesi del progetto EnigMalavita e Andrea La Torre, ideatore del movimento studentesco “Attivamente”. Nel pomeriggio del 26 maggio, sempre al Cinema La Compagnia in via Cavour a Firenze, si svolgera’ il convegno “Trent’anni dalla strage: verita’ storica e verita’ processuale”, a cura dell’associazione “Tra i familiari delle vitime dlel strage di via dei Georgofili” con la collaborazione e il contributo di Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana. Partecipano l’avvocato Danilo Ammannato, portavoce dell’associazione, Pietro Grasso, gia’ procuratore antimafia e presidente del Senato, Antonino Di Matteo, gia’ componente del Consiglio superiore della Magistratura, il procuratore capo della Repubblica di Prato Giuseppe Nicolosi, il procuratore capo della Repubblica di Pisa Alessandro Crini, il giornalista dell’Espresso Enrico Bellavia e i colleghi di Report Rai Tre Paolo Mondani e del Corriere della Sera Ferruccio Pinotti. L’anniversario sara’ ulteriormente celebrato, a cura dell’associazione “Tra i familiari delle vittime” alle 21 nell’Arengario di Palazzo Vecchio a Firenze. Poi alle una di notte la partenza del corteo con i gonfaloni di Comune, Regione e Citta’ metropolitana e i labari delle associazioni di volontariato, con la deposizione alle 1.04 della corona di alloro sul luogo dell’attentato. La mattina cuscini di rose saranno deposti sulla tomba della famiglia Nencioni alla Romola nel comune di San Casciano in Val di Pesa e a Sarzana sulla tomba di Dario Capolicchio.