Milano: ore 23:15 del 27 luglio 1993, è una carneficina: muoiono i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari ed il senzatetto Moussafir Driss, che dorme su una panchina.
Ma non sarà l’unica. Altre due bombe esplodono a Roma, davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano e alla Chiesa di San Giorgio al Velabro.
Si sbriciola la facciata del Vicariato, una costruzione rinascimentale, e sono danneggiate le colonne che si ergono nella parte posteriore della Basilica. Danni anche all’Ospedale San Giovanni, poco distante dal luogo dell’esplosione.
La notte della paura del colpo di Stato. Lo denunciò Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca presidente del Consiglio.
È fondamentale commemorare trent’anni dopo, ma è ancor più importante fare chiarezza su ciò che accadde.
L’ho raccontato nel mio libro, Traditori. Perché in questo scorcio di 1993 molte altre cose sono successe e non si può cogliere la portata e il significato degli attentati di quella notte se non si respira l’aria di quel periodo. Un’aria pesante, anzi pesantissima ma che bisogna avere il coraggio di “respirare” una volta per tutte.
Perché la conoscenza è l’unica via per decidere da che parte stare.