Tombaroli devastano il sito archeologico di contrada Cifali tra la notte del 27 giugno e le prime luci dell’alba del 28.
Nella mattinata del 28, infatti, gli archeologi volontari ragusani, intervenuti per la chiusura del sito, come ogni anno a fine campagna di scavo, hanno trovato l’ area interamente devastata dall’intervento dei tombaroli.
A contrada Cifali anche per quest’anno si sono svolti gli scavi archeologici condotti dalla Loyola University di Chicago con la Soprintendenza di Ragusa e con l’aiuto volontario, il sacrificio e l’abnegazione di giovani archeologi ragusani che in questi anni hanno indagato insieme agli americani meticolosamente il sito.
Da ben tre anni gli archeologi e gli studenti diretti dai professori Alexander Evars e Antonino Facella con la supervisione della Soprintendenza dei Beni Culturali di Ragusa, nella figura del dr. Saverio Scerra, sono stati impegnati a mettere in luce importanti scoperte archeologiche, le quali hanno evidenziato la presenza di un complesso termale pertinente ad una villa romana o una stazione di sosta.
In questi giorni le indagini archeologiche proseguivano regolarmente quando nel giorno antecedente la chiusura della campagna di scavo, i tombaroli hanno fatto irruzione per eseguire un vero e proprio scempio in tutta l’area con ben più trenta buche di varia profondità e la distruzione del calidarium della villa romana.
I tombaroli con l’intento di ricercare oggetti antichi per poi rivenderli al mercato nero di opere d’arte, hanno eseguito un vero e proprio scempio in tutta l’area di scavo di contrada Cifali facendo un ingente danno non solo al patrimonio culturale ma soprattutto alla futura valorizzare a beneficio dell’economia locale e provinciale.
di Veronica Falcone