Vivi a La Spezia, sei egiziano e non hai più lavoro? Vieni a Firenze, c’è una ditta di imbianchini che ti offre l’assunzione fasulla per ottenere il permesso di soggiorno!
C’è uno “strano” traffico di migranti che parte da varie province italiane e porta a Firenze. Non sono turisti che vogliono visitare la città, ma sono immigrati che sperano di trovare facilmente un posto di lavoro. Questo flusso anomalo verso Firenze interessa anche la Liguria e la provincia di La Spezia. C’è un passaparola che circola, soprattutto nella comunità egiziana, e collega anche queste due città. E grazie a questo tamtam molti cittadini del paese del Nord Africa salgono sul treno e si trasferiscono nel capoluogo toscano. Cos’è che attira tutti questi stranieri, da varie parti d’Italia, a Firenze? E’ quel sogno tanto agognato da tutti gli immigrati che riescono a raggiungere la nostra terra: il permesso di soggiorno per lavoro. Hanno saputo che quel benedetto e indispensabile foglio di carta, che per la stragrande maggioranza di loro rimarrà solo un miraggio, si può ottenere nell’accogliente terra Toscana.
Ma qual’è il trucchetto? Gli egiziani, rispetto agli altri stranieri provenienti dall’Africa, sono molto più organizzati. Hanno studiato bene ogni virgola della legge che regola la permanenza degli stranieri in Italia. Sanno bene che l’ingresso in Italia per motivi di lavoro deve avvenire nell’ambito delle quote di ingresso stabilite nei “decreti – flussi“. Per il 2015 saranno a disposizione 17.850 quote, 5.500 per stranieri provenienti dall’estero e 12.350 conversioni di permessi di soggiorno. Insomma, questi furbacchioni hanno costituito una vera è propria agenzia per il lavoro con un “reclutatore” egiziano, un’impresa individuale di tinteggiatura con sede aFirenze (titolare egiziano) ed un commercialista italiano.
Più che un’organizzazione di benefattori, ha quasi le sembianze di un’associazione per delinquere ben strutturata. Lo scopo, infatti, non è far imbiancare tutte le case di Firenze – anche questo settore, come gli altri, è in forte crisi – ma ottenere il permesso di soggiorno con “assunzioni fasulle“. Molti egiziani, quindi, raggiungono Firenze per essere assunti, fittiziamente, da questa ditta. Spesso sono persone che non hanno più un contratto di lavoro, oppure hanno un motivo del permesso di soggiorno (ad esempio: umanitario) che poi convertono in quello “per lavoro”, grazie alla presentazione dei fogli di assunzione.
Sempre secondo il tamtam di prima, sembra che la società in questione nell’arco dell’anno assuma e licenzi un numero sproporzionato di dipendenti. Il giro di affari avrebbe coinvolto oltre oltre 500 persone. Il compito dell’impresa sarebbe quello di assumere l’imbianchino egiziano per il tempo necessario per ottenere il permesso di soggiorno, per poi licenziarlo subito dopo il rilascio dello stesso. La validità del permesso è conforme alla durata del rapporto di lavoro e comunque per un massimo di due anni.
E’ ovvio che sarebbe interessante conoscere il fatturato annuo di questa “importante” azienda, che come detto prima, è un’impresa individuale. Qualche dubbio inevitabilmente, però, ci pervade la mente. Facendo un passo indietro negli anni, proprio a Firenze, nel 2007, un ragazzo egiziano denunciò alla Squadra Mobile di aver pagato 5.000 euro per arrivare in Italia con il barcone. In quel “biglietto” era compreso anche il permesso di soggiorno proprio con l’escamotage appena descritto. Una quota dei soldi andavano a finire nelle tasche dell’intermediario egiziano e a una ditta compiacente. Indagini di questo genere, in Italia, ce ne sono molte. Aziende che in dieci anni di presunta attività non hanno mai prodotto utili né tanto meno pagato tasse, continuano ad assumere lavoratori stranieri come imbianchini, muratori, ma anche come colf e badanti. In realtà, però, queste assunzioni sono spesso fittizie. Servono solo a ottenere il permesso di soggiorno o il suo rinnovo e il falso imprenditore, per ogni pratica, si mette in tasca dai 200 euro in su. Se dovesse essere questo il caso della ditta di imbianchini di Firenze, dunque, si tratterebbe di un bell’incasso di 100.000 euro, al netto e in nero. Nel corso di alcune indagini gli investigatori si sono occupati anche delle posizioni dei professionisti coinvolti. In questi casi può capitare anche che, nonostante le denunce all’autorità giudiziaria, i commercialisti continuino indisturbati la loro opera, sin quando l’ordine a cui sono iscritti non provveda alla loro radiazione dall’albo.
Sulla questione migranti, anche durante la recente campagna elettorale, abbiamo ascoltato di tutto e di più. Baggianate incredibili, sparate dai soliti populisti in cerca di voti facili. Purtroppo, li hanno anche ottenuti. Chi propone di affondare i barconi, chi afferma che il problema degli arrivi massicci dipenda addirittura dalla cancellazione del reato di clandestinità. Eppure queste persone erano lì. In questi anni, hanno rivestito incarichi di governo e non hanno fatto nulla per risolvere questa situazione. Anzi, a pensarci bene, hanno prodotto una legge, la Bossi-Fini, che tra le tante storture, è stata capace di creare anche questo fiorente business.
(FONTE: LaSpeziaoggi.it)