Incendio a Chiaramonte, evacuate famiglie. La Prefettura: “non si sono registrati danni a persone”

Un incendio di vaste proporzioni ha raggiunto Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano. Ponti radio avviluppati dalle fiamme, centro anziani opera pia Rizza- Rosso evacuato; fatte sgomberare le famiglie in via Michelangelo, e via Alcanata.

Le famiglie sono state accolte alla scuola materna ex sede del giudice di pace in viale Kennedy a 100 metri dal Comune. Intorno alle 2 del mattino, i volti stanchi dei volontari si alternano correndo da un versante all’altro del fuoco che non accenna a spegnersi. Sono una settantina i vigili del fuoco e gli operatori della Forestale, 54 gli uomini che appartengono alle associazioni dei volontari della protezione civile, 5 quelli della protezione civile regionale.

Le forze dell’ordine pattugliano le aree cercando di vedere prima le emergenze. Grande lavoro di coordinamento del vigili del fuoco che hanno indirizzato gli sforzi per cercare di salvare quanto possibile. Il comune di Chiaramonte è stato cinturato dalle fiamme. Il versante nord, per una parte della nottata inibito al transito, con le fiamme che sono entrate fino al campo santo. Il versante ovest intorno all’1.30 è avvolto in un’unico tappeto di fuoco, la pineta esplode in fiammate che hanno reso l’aria irrespirabile. Le fiamme rischiano di arrivare alla caserma dei carabinieri; un cordone di giovani e giovanissimi riempie dei secchi e cerca di spegnere i focolai.

Gli abitanti di due palazzine vicine, vengono invitati a lasciare le proprie abitazioni. Alle 2,30 Forze dell’ordine, e coordinatori degli operatori impegnati nei soccorsi sono al Comune, vertice con il vicesindaco Paolo Battaglia (il sindaco Sebastiano Gurrieri è fuori sede); c’è anche il commissario capo Lorenzo Cariola, il  maresciallo Alberto Bruno che alle 4 inizia ad indossare una mascherina, non è possibile respirare nelle aree di crisi che continua con i suoi uomini a pattugliare. Unità di crisi attivata anche in Prefettura. Il vento cambia direzione e l’emergenza intorno alle 4 e 30 del mattino si sposta nuovamente sul versante est. Le fiamme lambiscono ancora le abitazioni. All’alba i roghi sono ancora alti. Le camionette presidiano le case per evitare che le fiamme si avvicinino troppo. Il rischio di una nuova evacuazione è alto. Partono anche due ambulanze. Nella piana diverse case rurali, qualche decina dicono, sono andate in fumo, assieme agli animali custoditi nelle stalle ma anche alle piccole chiese, segno di devozione contadina. Una signora con le lacrime agli occhi guarda quello che resta della sua proprietà. Alla fine è contenta: almeno la sua casa si è salvata.

Dorme in macchina con un figlio e la suocera. Sul sedile posteriore anche i due cani. “Come potevo abbandonarli?” Un’altra famiglia anziana ha una proprietà nella parte alta del paese ma non può raggiungerla. “Tutto finito, è tutto finito” dicono due ragazze. Molta gente piange. “Le nostre pinete sono sempre state l’orgoglio di questa terra. E ora come faremo…”  Un fumo acre taglia il respiro e fa bruciare gli occhi. Ecco, i volontari con i segni della maschere in faccia, anneriti dalla fuliggine dell’incendio, Sono sfiniti. Negli attimi di pausa si puliscono gli occhi con l’acqua fresca. Da Chiaramonte, la richiesta di aiuto è partita presto, nella tarda mattinata. Solo nel pomeriggio è arrivato un mezzo aereo “da Roma – dice il vicesindaco Battaglia – per dare manforte: qualche lancio d’acqua e poi con .il buio l’inibizione al volo. Speriamo domattina presto possa tornare”.

Gli anziani all’una di notte dormono, sono assistiti dagli operatori dell’opera pia. Sistemati tutti, anche un gruppo di migranti, richiedenti asilo che trova alloggio invece in un centro parrocchiale, lo spiega l’assessore Cristina Terlato che è assieme alla collega Veronica Sammatrice presidia il luogo di accoglienza per garantire la tranquillità degli ospiti. Alle 6 del mattino le fiamme sembra abbiano divorato tutto. La pineta abbracciava tre lati del comune di Chiaramonte che ora è un paese in mezzo ad un deserto nero. Solo carbone e desolazione. E’probabile si sia trattato di un incendio provocato da qualche mano maledetta. Stamattina la conta dei danni: centinaia di ettari in fumo, aziende distrutte, animali carbonizzati e una catastrofe che si ripercuoterà anche sulla stabilità idrogeologica dell’intero sito, non più protetto dalle aree boscate della pineta.

LA NOTA DELLA PREFETTURA

Nella tarda serata di ieri, in relazione alio svllupparsi di un incendlo di vaste proporzlonl nel territorlo di Chiaramonte Gulfi, con paventati pericoli per le abitazioni, il Prefetto, neirimmediato, ha attivato I’Unita di Crisi, presso la Sala di Protezione civile della Prefettura cui hanno partecipato il Comandante dei Viglll del Fuoco, I vertici delle Forze di Polizia, i Responsabili della Protezione Civile, I’lspettore Ripartimentale delle Foreste, la Pollzia stradale e II Rappresentante dell’A.S.P.

Sono state seguite le operazioni di spegnimento, tuttora in corso, ed e stata chiesta I’attivazione del C.O.C. di Chiaramonte Gulfi. Contestualmente e stata rivolta particolare attenzione anche agli incendi sviluppatisi nei territori di Comiso e Ragusa.

Da parte del Comune di Chiaramonte sono state individuate delle strutture dove sono stati convogliati i residenti di una casa di riposo e di un centro di accoglienza lambiti dalle fiamme.

Alio stato, non si sono registrati danni a persone, ma solo a manufatti ed anlmali. La situazione continua ad essere attentamente seguita.

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