Una malattia infernale a base di inquinamento e le colpe dello Stato (che si tengono nascoste)

Amianto, polvere sottili, inquinamento elettromagnetico e chimico, altro che “Terra dei Fuochi”, dietro una grave patologia quale la Mcs ci starebbe tutta la incapacità e la colpa grave, se non dolosa, dello Stato. Omessi controlli, mancate verifiche, peccati di ingenuità o, peggio, la voglia di far finta di niente.

Uno Stato, il nostro, che ha sempre “chiuso” gli occhi nei confronti dell’amianto piuttosto che delle polvere sottili. Basti pensare quanto Eternit si trova facilmente nelle città italiane o quanto l’inquinamento sia combattuto a parole, ma nei fatti più che tollerato. E poi ancora l’inquinamento elettromagnetico e chimico, oppure l’assenso al Muos. Una presenza sempre più pressante che assume connotati inquietanti se si conta che sono almeno mezzo milione gli italiani che hanno sviluppato la Mcs, o Sensibilità chimica multipla

Alla base della Mcs c’è sicuramente un problema di inquinamento ambientale, già riconosciuto dall’altra parte dell’oceano.

La Mcs è una malattia ben conosciuta negli Stati Uniti, ma che in Italia viene innanzitutto equiparata ad una sorta di “follia sintomatica”, caratterizzata da isolamento, sofferenza e paura.

L’acronimo Mcs (Sensibilità Chimica Multipla), infatti, proviene dalla lingua inglese (Multiple Chemilcal Sensitivity) ed è una patologia causata da una o più esposizioni a sostanze tossiche, che porta alla perdita progressiva della tolleranza agli agenti chimici.

E’ una sindrome infiammatoria tossica che assomiglia ad un’allergia, ma che può rendere la vita di tutti i giorni un inferno.

Un nome, una malattia sconosciuta ai più ma che è stata già definita il “Cancro del Dna” e “l’Aids chimica” . L’inquinamento, l’ambiente degradato sta a poco a poco modificando il nostro stesso corpo, facendo scempio di coloro che hanno un sistema immunitario più vulnerabile.

Da qui, da questi sintomi, la “scoperta” dibattuta e contrastata anche in Italia della Mcs, alla cui base vi è sempre un percorso di lacrime e sangue, dettate non solo dalla sofferenza per la patologia ma anche dalla mancanza di cure.

In Italia? La Mcs non esiste in quanto non è riconosciuta come malattia, e questo rende insostenibile e drammatica la situazione dei malati, che non possono rivolgersi ad alcuna struttura medica, inclusi i Pronto Soccorsi, dove la mancanza di ambienti, attrezzature adeguate, e di competenze specifiche del personale, comportano un elevato rischio per i pazienti.

Essa implica una invalidità totale che porta all’isolamento fisico e giunge a impedire qualsiasi forma di vita sociale. Eppure è considerata una malattia rara.

Una malattia rara? Fa comodo definirla così, ma se un giorno – come sta già accadendo – la patologia sarà crescente in termini di malati, lo Stato farà “mea culpa”?

Bene, allora sarà troppo tardi.

Riconosciamo la Mcs, preveniamola e permettiamo alle persone affette di potersi curare nel nostro Paese.

 

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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