“Vergognati pezzo di merda, tu solo un cesso che hai rovinato i funerali di un bambino di 16 anni. Cesso pezzo di merda, ti auguriamo lo stesso dolore, puoi chiedere conto a chi vuoi noi siamo noi. Dovrete dare conto di tutto questo”.
Oggi in Italia per i mafiosi è possibile di tutto, perfino minacciare di morte senza vergogna un senatore della Repubblica.
Sono queste, infatti, le gravi minacce che Giuseppe Ruscica – tramite il profilo facebook condiviso con la moglie -, uno dei massimi esponenti del clan mafioso dei “Cursoti Milanesi” di Catania (secondo la relazione della Direzione Investigativa Antimafia 2016), ha indirizzato al senatore Mario Michele Giarrusso, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia del Senato della Repubblica ed ai colleghi giornalisti (di Live Sicilia, a cui va la nostra solidarietà) che hanno redatto l’articolo. Si badi bene “lo stesso dolore” è la morte di un proprio caro.
La “colpa” di Mario Michele Giarrusso, a dire del clan, è quella di aver evitato il funerale “show” che si stava preparando a Catania, di Eugenio Ruscica. Quella dei colleghi, di aver scritto.
Dopo la morte di Ruscica, infatti, i “picciotti del clan”, avevano intimato ai negozianti del quartiere di residenza della famiglia Ruscica di chiudere le saracinesche in segno di lutto. Successivamente, si sarebbero svolti in Città i funerali del giovane che già si preannunciavano “spettacolari” (nelle parole del Senatore Giarrusso).
Così il senatore Mario Michele Giarrusso è intervenuto per evitare questo scempio, in una città già particolarmente provata da episodi che rischiano di offrire alle mafie (che si nutrono di simboli) il segno del comando.
La Relazione della Dia, al riguardo di Giuseppe Ruscica, affermava che: “Si segnala ancora il proc. 11491/06 RGNR a carico di RUSCICA Giuseppe + 47 per i reati di cui agli artt.74, 73 DPR 309/90, 7 D.L. 152/91, 2, 4, 7 L.895/67, che vede tra gli imputati alcuni dei massimi esponenti del clan mafioso dei “Cursoti Milanesi” che gestivano la piazza di spaccio del Corso Indipendenza nel quartiere “San Berillo Nuovo”.