“Ci giungono ancora notizie di violenze da quello che ormai la stampa definisce il ‘campo dei pestaggi’, il centro di prima accoglienza di Pozzallo, dal quale passano moltissimi dei profughi sbarcati a Lampedusa.” Lo dichiara Khalid Chaouki, deputato e Responsabile nazionale Nuovi Italiani per il PD. “Le loro – continua Chaouki – sono storie di violenze e di sparizioni, che la stampa locale e nazionale ha riportato e continua a raccontare con dovizia di particolari, citando le dichiarazioni dei testimoni. Proprio oggi Il Fatto Quotidiano racconta la vicenda della dodicenne Yasmine ‘ospite’ del centro. Già la settimana scorsa ho presentato un’interrogazione parlamentare per far luce sull’assurda vicenda di Mahari Kidane, trentatreenne eritreo, scomparso il 26 settembre scorso a Pozzallo nel momento in cui il pullman, che lo avrebbe dovuto portare allo Sprar di Cosenza, stava per partire. Purtroppo non si tratta di un solo caso specifico, visto che le associazioni siciliane da tempo denunciano il crescente numero di casi di migranti picchiati, vessati o addirittura desaparecidos; questa vicenda emblematica del modello disumano di gestione securitaria dei fenomeni migratori, e chiediamo con forza al Governo di intervenire e fare luce sui fatti recenti.” Dichiarazioni che lasciano di stucco il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna il quale ha difeso a spada tratta tutti i volontari, la protezione civile, le forze dell’ordine che ogni giorno lavorano regalando anche un sorriso. “L’accoglienza è straordinaria da parte di tutti, anche dei cittadini”. Si parla anche di desaparecidos ma chi entra al centro di prima accoglienza è libero di andarsene, uscire e tornare. “Se avessi saputo di casi di violenze al centro- ha dichiarato il primo cittadino- sarei stato il primo a denunciare”. Di violenze invece se ne parla durante la traversata. Non solo. Mustafa, due anni e otto mesi trascorsi nel carcere di Ragusa non nasconde di essere uno scafista, parla assieme ad Abbas, «compare» di prigionia, visto che è stato chiuso nelle celle di Enna per due anni e mezzo. “Sulle nostre barche non stanno tanto male. Un racconto reso al “Corrieredellasera.it”. Possono mangiare e dormicchiare. Però il viaggio è lungo, dall’Egitto verso la Calabria o la Puglia dura tra i sette e dieci giorni, a seconda delle condizioni meteo. Ovvio che si possono incontrare burrasche, venti forti, e allora la situazione peggiora specie per i bambini e per chi soffre il mal di mare», racconta «I Carabinieri mi hanno preso a Rossano, in Calabria, il 23 novembre 2011. E sono rimasto in una cella con sette compagni sino al 30 luglio 2013. Tutti i giorni la stessa pasta scotta. Nelle carceri italiane ci sono oggi almeno 200 scafisti», stima. E tuttavia non nasconde che lo rifarebbe subito se avesse un buon ingaggio. Lui e il suo «compare» sembrano essersi ripresi in fretta. Mustafa ha compiuto tre viaggi verso le coste italiane quest’estate. «Ogni volta con a bordo tra i 100 e 150 profughi. E sono tutti giunti a destinazione. Nessun affondamento. In caso di problemi i capitani possono chiamare i soccorsi con il satellitare Thuraya. I pochi morti sono stati a causa delle condizioni di salute individuali. Li abbiamo gettati a mare. Cosa potevamo fare senza cella frigorifera?»
deputato del PD???? Khalid ali` abdull ecc.. siamo alla frutta…..e fu cosi ` che gli Italiani se ne andarono dall`Italia.
Si sta facendo un enorme impastata tra una sincera ospitalita` e solidarieta` e strumentalizzazione politica con impronta inesorabilmente comunista.
Propongo di riutilizzare le imbarcazioni per traghettare gli Italiani verso nuovi continenti.
Forse in Africa ci daranno un ministero o una carica politica che ci permetta di governare.
Magari diventare ministro dell`integrazione…o forse no.
Dico solo che la nostra democrazia e` stata costruita a suon di bombe e di sangue dei nostri nonni che ahime` non hanno avuto la fortuna di crescere tra Wifi e Playstation, ma tra bombe e miseria.
Adesso abbiamo subito tutti una forte amnesia, siamo facilmente disposti a dimenticare il prezzo di tanta strutturata liberta`, vendendola al miglior scoop del momento pur di racimolare audience e popolarita`.
Quanto alle violenze credo che sia del tutto improponibile sparare a zero sulle istituzioni e su coloro che stanno prodigandosi per affrontare questa emergenza, piuttosto smettiamola di ripetere i soliti salamecchi e guardiamo anche alla cittadinanza che vede gente che fa la pipi in mezzo alla strada, si denuda , compra birra e noccioline per poi lasciare in giro bottigli infrante e sputi sulle panchine comunali.
Per non parlare dei nostri giovani disoccupati cui nessuno bussera` mai alla porta per dare loro 30 euro al di` da spendere abirra e noccioline, o sigarette e ricariche telefoniche.
Io penso che ci voglia mitezza i tutto non bisogna tracimare ne da un lato ne da l`altro ma ormai della tracimazione si e` fatto uno stile di vita contemporaneo puramente Italiano e casualmente comunista.