“Sono Nicoletta Ingallinesi, la ragazza che cerca i propri diritti ma non ne ha uno”.
Si presenta così Nicoletta Ingallinesi, giovane donna e madre di 39 anni, costretta a vivere praticamente segregata a casa perché in sedia a rotelle, in quanto affetta da Sclerosi Multipla degenerativa, e con 40 scalini che separano la sua casa dalla strada.
“Aspetto oramai invano da oltre un anno e mezzo una rampa che mi permetta di entrare ed uscire da casa, sono passati tanti mesi e nessuno se ne interessa”.
[sociallocker] La sua storia era balzata agli onori delle cronache e, a stingersi attorno a Nicoletta, era stata una intera comunità, grazie anche ad un sit-in di protesta che si tenne a Scicli l’anno scorso, per sensibilizzare le istituzioni e la popolazione ad intervenire.
Ma, come troppo spesso accade, “finita la festa, gabbato lo Santo!”.
Così Nicoletta è ancora costretta a casa, aiutata solo dal Padre e da pochi amici per uscire, a causa della ventina di scalini che la separano dalla strada. Ed il Comune? “Tace!”.
[su_column class=”Blu”][su_box title=”Commenta l’articolo!” box_color=”#2e19f2″]
[/su_box][/su_column]“In seguito alla mia separazione, mi sono vista costretta a trasferirmi a casa dei miei genitori, in una via del centro della mia città, Scicli. Ciò perchè – racconta Nicoletta – non potevo badare da sola a mio figlio, che oggi ha quattro anni ma all’epoca dei fatti aveva solo pochi mesi”.
Eppure i genitori hanno “provato” ad adeguare casa…
“Prima del mio trasferimento, avvenuto il 09 maggio 2011, mio padre ha presentato presso l’ufficio competente del Comune regolare richiesta per la costruzione di una passerella, o qualcosa di simile, per facilitare la mia interazione col mondo esterno. Purtroppo a distanza di tre anni da quella richiesta – commenta amaramente Nicoletta -, non c’è traccia di questa passerella. Quindi, considerando che abito in una via con diverse decine di scalini, per poter uscire ho sempre bisogno dell’aiuto dei miei amici e parenti”.
E’ Nicoletta stessa a spiegare come: “Volete sapere come fanno? Ora vi spiego…
Quando devo andare a fare i controlli di routine, i miei amici devono scendermi in braccio oppure seduta su una sedia, giù per i quaranta gradini ripidi della foto che vedete. Io abito in quel portone che vedete in cima alla scalinata…”.
Nicoletta è veramente esausta.
“Vi immaginate cosa voglia dire per me non poter accompagnare mio figlio all’asilo? O non poterlo portare a prendere un gelato? Quindi le opzioni sono due: O rimanere in casa a vita, oppure contare sempre sulla disponibilità di qualcuno dei miei amici, che si offrono con piacere di darmi una mano con me e con mio figlio.
Ciò perché? Perchè il Comune si cerca, da tre anni – spiega Nicoletta Ingallinesi -, una scusa per non costruire questa passerella, che sarebbe la mia chiave d’accesso al mondo esterno…”.
Dopo diversi solleciti alle Istituzioni, avanzate sia dalla diretta interessata Nicoletta Ingallinesi che dal Movimento Rivoluziona Scicli, attraverso apposita interrogazione in Consiglio Comunale, richieste rimaste inevase, si è passati alle maniere forti.
L’Avvocato Gisella Scollo, del Foro di Catania, ha provveduto a diffidare il Comune di Scicli (in persona del Sindaco nonché l’Assessore Servizi Sociali del predetto Comune) alla predisposizione di un Progetto Individuale.
Intanto per Nicoletta è stata lanciata anche una sottoscrizione ed una petizione popolare denominata “aiutiamo Nicoletta a costruire la rampa”.
[/sociallocker]