Andrea Nicosia è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Vittoria. L’elezione è avvenuta durante la seduta di insediamento che si è svolta mercoledì 6 luglio. 28 anni, laureato in Giurisprudenza, Nicosia ha presieduto il primo Consiglio comunale in quanto consigliere più votato con ben 820 preferenze ottenute all’interno della lista “Se la ami la cambi”. Gli esponenti di maggioranza hanno proposto il suo nome per l’incarico di presidenza. Per Andrea Nicosia 16 voti, uno in più rispetto ai 15 a disposizione dei tre gruppi di maggioranza mentre le schede bianche sono state 8. I gruppi del Pd, Nuove Idee e Movimento 5 stelle hanno annunciato la scheda bianca mentre i consiglieri eletti nella Lista Spiga Giacomo Romano e Giuseppe Nicastro non hanno espresso la loro intenzione di voto.
Ma andiamo con ordine. Il Consiglio è stato aperto da un minuto di silenzio per ricordare le vittime della strage di Dacca in Bangladesh, tra cui anche diversi cittadini italiani. Subito dopo c’è stato il giuramento da parte dei 24 consiglieri comunali e successivamente il sindaco Giovanni Moscato ha presentato al civico consesso la Giunta al completo leggendo le deleghe assegnate a ciascun assessore. Il primo cittadino ha salutato il nuovo Consiglio, profondamente cambiato e rinnovato anche da un punto di vista anagrafico e con la presenza di ben 9 donne. I lavori sono proseguiti poi con verifica sulla compatibilità ed eleggibilità dei singoli consiglieri.
Infine, l’elezione del presidente e della vicepresidente del Consiglio. Come detto, Andrea Nicosia indosserà la fascia bicolore biancorossa mentre Daniela Pino, eletta nella lista di Sviluppo Ibleo, sarà la vicepresidente. Anche nel suo caso sono arrivati 16 voti mentre le schede bianche sono state sempre 8. Nicosia ha ricordato nel suo discorso il compianto presidente del Consiglio Luigi D’Amato, il primo ad indossare la fascia.
Non sono mancate le scintille tra maggioranza ed opposizione con il consigliere Nicastro che come annunciato si è dichiarato indipendente, abbandonando il gruppo della Lista Spiga evidenziando la propria vicinanza al Partito democratico.