Vittoria, Antiracket: “Rispettiamo il lavoro della Magistratura. No a tesi di complotto”

“L’Associazione Antiracket è stata finora in silenzio per rispetto delle regole di ogni elezione, ma adesso, ad urne chiuse, quanto accaduto a Vittoria, non può essere sottaciuto. Gli avvisi di garanzia per voto di scambio politico mafioso, emessi dalla Dda di Catania, gettano una pesante ombra sulla correttezza di questa, così come delle ultime elezioni amministrative della nostra città”.

E’ quanto afferma la presidente dell’Associazione Antiracket, Eliana Giudice.

“Ci raccontano di forze politiche che avrebbero stretto rapporti con realtà criminali per averne in cambio voti. Ovviamente tutto dovrà essere accertato e dimostrato nelle sedi opportune, ma non possiamo assolutamente accettare che si parli di tempistica ad hoc da parte della magistratura, o che si gridi alla tesi complottista, molto in voga in queste ore. Non si puo dire di avere fiducia su coloro che hanno indagato ed emesso questi provvedimenti e contemporaneamente affermare che sarebbero manovrati da fantomatici poteri forti, con l’intento di condizionare l’esito delle elezioni e addirittura di nuocere a questa città.

Noi respingiamo queste assurde tesi e stiamo invece dalla parte delle Istituzioni (Magistratura, Forze dell’ordine, Prefettura) e ci augureremmo che anche i rappresentanti politici, così come il nuovo sindaco, lo siano sempre.

Vogliamo sperare invece che queste indagini e questi provvedimenti della Magistratura possano essere da sprone, per analizzare con lucidità la drammatica situazione di una città che è sotto assedio e non riesce a liberarsi dalla morsa della criminalità organizzata. Addirittura da alcune recenti interrogazioni parlamentari emerge come alcuni rappresentanti controllino i settori economici, mentre altri sono riusciti ad occupare persino spazi democratici, dialogando con vari rappresentanti istituzionali, ottenendo assunzioni e riconoscimento pubblico.

Non si può ascoltare, senza sconcerto, una certa politica dire che soggetti pregiudicati, alcuni ritenuti vicini ai clan, abbiano cambiato condotta e siano per questo meritevoli di essere inseriti in lista.

Un soggetto che è stato affiliato o contiguo a cosa nostra è meritevole di riabilitazione, qualora si penta e collabori con la giustizia, ma mai di riabilitazione attraverso una candidatura o una carica politica. È uno dei punti fondamentali del Protocollo di legalità che tutti i candidati a sindaco hanno firmato davanti a noi e agli elettori e che è stato tradito.

Oggi la priorità è far ripartire Vittoria e la sua economia. Ciò sarà possibile solo se decideremo davvero di estirpare fino alle radici la  criminalità organizzata infiltrata nella nostra economia, nel nostro tessuto sociale, nell’amministrazione della cosa pubblica.

Dobbiamo una volta per tutte essere intransigenti nei confronti dell’illegalità e usare parametri etici e metodi amministrativi totalmente differenti dal passato. È questo l’augurio che facciamo sin da ora a Vittoria e a chi ci  amministrerà”.

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