Vittoria, arrestato Angelo Ventura (u checco)

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – ha eseguito un ordine di cattura a carico di Ventura Angelo nato a Vittoria il 15.9.1984, in quanto si era reso responsabile del reato di furto in appartamento commesso a Vittoria.

Angelo Ventura (detto u checco), più volte in galera, è figlio di Gionbattista (detto Titta u marmararu), presunto reggente del clan Carbonaro-Dominante e nipote di Filippo Ventura, considerato il capo clan di Vittoria.

Sabato scorso la Procura della Repubblica di Ragusa ha inviato l’ordine di cattura a carico di Ventura in quanto è stato condannato per il reato di furto in appartamento tentato commesso in concorso con un altro vittoriese nel 2014.

Gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria si sono appostati sotto casa e quando lo hanno individuato, hanno proceduto alla sua cattura.

Ventura non ha tentato di fuggire, pertanto è stato condotto in Commissariato per essere sottoposto alla completa identificazione da parte della Polizia Scientifica e successivamente è stato accompagnato in carcere a Ragusa dove dovrà scontare la pena di 8 mesi di reclusione.

“La Polizia di Stato continua a vigilare sui soggetti pericolosi, così da poterli monitorare e procedere alla loro cattura quando ciclicamente arrivano provvedimenti restrittivi della libertà personale per i reati commessi”.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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