Vittoria, Gionbattista Ventura arrestato dalla Polizia. Dopo minacce: “Pericolosità sempre maggiore”

Gionbattista Ventura

Il malacarne pluripregiudicato Gionbattista Ventura (detto u zu Titta o Titta u marmararu) è stato arrestato dalla Polizia (Squadra Mobile di Ragusa e Commissariato di Vittoria) per residuo di pena ed aggravamento della misura. Considerata la spiccata potenzialità criminale, al termine della pena Gionbattista Ventura andrà in una colonia agricola per 3 anni.

La notizia è di quelle bellissime per una città, Vittoria, che finalmente può esultare per la liberazione dalla presenza scomoda di un suo cittadino che non merita di essere tale.

Gionbattista Ventura era nei fatti il reggente del clan Ventura (LEGGI ARTICOLO SU TUTTO IL CLAN CON NOMI E AFFARI), dopo che il fratello Filippo fu arrestato (e definito dalla Direzione Nazionale Antimafia come il capomafia di Vittoria). E Gionbattista ha continuato tutte le attività che il fratello mise in piedi, dalla droga alle estorsioni al Mercato ed in città.

Gionbattista provò in tutti i modi a “spogliarsi” dei suoi beni, per renderli difficili da individuare, intestando a terzi le proprie attività (esempio ne è Linea Pack, oggi a nome di Francesco “Ciccio” Giliberto o l’agenzia di onoranze funebri che porta il nome “Ventura” ma è intestata a tale Maurizio Cutello).

Il Magistrato di sorveglianza che ne ha deciso l’aggravamento della misura e quindi il carcere, cita diversi episodi, fra i quali: diverse “violazioni della libertà vigilata”, le “minacce gravi” (di morte) fatte nei nostri confronti e per le quali è stato denunciato il “4 agosto 2015 e il 14 agosto 2015, nuovamente denunciato per minaccia aggravata”.

Titta Ventura, infatti, è stato più volte protagonista di minacce gravissime nei confronti del Commissario di Polizia di Vittoria, Rosario Amarù (LEGGI ARTICOLO) ed anche di chi vi scrive (LEGGI ARTICOLO).

“I fatti gravi, pervicacemente reiterati nel tempo – scrive il Magistrato – costituiscono sicuro indice di una assoluta mancanza di volontà” di Ventura “di intraprendere una condotta positivamente orientata” al rispetto delle leggi.

Ventura – conclude il Magistrato – presenta una pericolosità sociale maggiore di prima e comunque che è necessario contenere con una misura di sicurezza detentiva”.

Il malacarne Gionbattista Ventura pensava di farla franca sempre. Si sbagliava.

In attesa di vedere oggi gli stessi fuochi di artificio che i vittoriesi hanno potuto ammirare quando il figlio di Gionbattista Ventura, Angelo u Checco, uscì dal carcere di Ragusa. Lo stesso che adesso ospita il padre.

IL COMUNICATO DELLA POLIZIA

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, ha proceduto alla cattura di Ventura Gbattista nato a Vittoria il 30.10.1958 ed ivi residente, in quanto destinatario dell’ordine di esecuzione per la carcerazione.

Ventura ha violato la misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora, a lui inflitta come misura di prevenzione in quanto soggetto pericoloso. Ventura, su proposta del Questore di Ragusa, era stato sottoposto al provvedimento per evitare che potesse commettere ulteriori reati ma, nonostante questo, si era recato fuori dal Comune di Vittoria violando la misura.

Inoltre, sempre a suo carico la Polizia di Stato ha notificato l’aggravamento della misura di sicurezza, dalla libertà vigilata all’assegnazione ad una colonia agricola per anni 3. Questo significa che quando sconterà la pena a lui inflitta per aver violato la misura della sorveglianza speciale, dovrà recarsi presso la colonia agricola per 3 anni come misura di sicurezza detentiva.

Il Magistrato di Sorveglianza ha valutato che le violazioni al codice antimafia non potevano continuare e per questo ha disposto la carcerazione che è stata ordinata dal Procuratore della Repubblica di Ragusa Dott. Carmelo Petralia.

Il provvedimento di cattura è stato ricevuto dagli Ufficiali della Polizia di Stato durante la perquisizione che gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, del Commissariato di Vittoria e della Polizia Postale stavano eseguendo a carico di Ventura Gbattista.

Il provvedimento di perquisizione domiciliare ed informatica disposto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania nasceva proprio a causa delle diverse minacce che Ventura ha fatto all’indirizzo del giornalista Paolo Borrometi, con gravi atti intimidatori e diffamazione a mezzo internet, prontamente denunciate dalla parte offesa.

La Polizia di Stato così come viene fatto con tutti i soggetti pericolosi liberi vigilati, monitora tutto ciò che questi elementi compiono durante le loro giornate. Proprio per questo motivo, la Squadra Mobile ed il Commissariato di Vittoria hanno più volte segnalato i comportamenti antigiuridici del Ventura, attività che oggi ha permesso di ricondurre in carcere il delinquente.

Tra le diverse violazioni commesse, sono state segnalate le continue frequentazioni con pregiudicati, furti, violazioni della libertà vigilata, minacce e diffamazione ai danni del giornalista. Per tutti questi motivi, il magistrato di sorveglianza ha valutato che la misura della libertà vigilata non fosse più idonea, poiché Ventura non ha intrapreso una vita orientata a rispettare positivamente gli ordini dell’Autorità, ma ha fatto esattamente l’opposto. La misura non detentiva quindi non era affatto sufficiente, pertanto era necessaria una misura ben diversa e quindi la detenzione in una casa lavoro era l’unica possibile. Ventura ha dimostrato di avere una pericolosità sociale in continuo aumento, difatti dalla misura di sicurezza non detentiva della libertà vigilata è stato necessario passare a quella detentiva che sconterà al termine del soggiorno in carcere per le altre violazioni legge.

Per pura coincidenza il soggetto è risultato essere destinatario di un ordine i carcerazione e di una misura di sicurezza detentiva, il tutto proprio mentre veniva effettuata l’ennesima perquisizione a suo carico, stante le continue minacce ai danni del giornalista.

“La Polizia di Stato eseguendo la cattura del Ventura Gbattista – dichiarano il Capo della Mobile, Nino Ciavola e il Commissario di Vittoria, Rosario Amarù – ha assicurato alla giustizia un pericoloso criminale, scongiurando il verificarsi di ulteriori reati. La magistratura ha potuto emettere il provvedimento di cattura, grazie al costante controllo dei soggetti pericolosi, da parte degli uomini e delle donne della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria. L’odierno provvedimento deve servire da monito per tutti i soggetti pericolosi che non hanno intenzione di cambiare strada imboccando quella della legalità, poiché il comportamento antigiuridico, se reiterato nel tempo non può che condurre in carcere i responsabili”.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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