Vittoria, gli affari di Brandimarte? Subito un regolamento per il Mercato che parli di “legalità”

Gli affari di Michele Brandimarte a Vittoria potrebbero essere stati legati anche al Mercato, direttamente o indirettamente per quanto concerne il settore dei trasporti. Così la parola d’ordine in città non può e non deve essere “isolare”. 

Sembra questo, invece, il leitmotiv che, in questo ultimo periodo, è stato riservato (ad esempio) al già assessore alla Trasparenza ed alla Legalità, Piero Gurrieri.

Riepiloghiamo i fatti. Il 24 novembre 2014, l’assessore aveva trasmesso al Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Di Falco una sua proposta finalizzata all’adozione del Regolamento del mercato ortofrutticolo, in quanto, aveva affermato, quello esistente non assicura “un moderno funzionamento della struttura e condizioni adeguate di prevenzione e contrasto alla criminalità e alle infiltrazioni delle mafie in un contesto, il nostro, in assoluta prevalenza sano e che quindi deve essere difeso dalle pressioni e dagli attacchi esterni”.

Proposta, quella di Gurrieri, redatta sotto forma di integrazioni ad una bozza di regolamento “mai formalmente rimessami” e “della quale ho acquisito conoscenza soltanto il mese scorso”.  

Con una nota del 12 dicembre scorso, protocollata il giorno prima di dimettersi dalla carica di assessore, Piero Gurrieri aveva inoltrato una seconda, dura lettera al Presidente del Consiglio Comunale, trasmettendola anche al Ministro dell’Interno, al Prefetto, alla Presidente dell’Antimafia e ad alcuni parlamentari, tra i quali il sen. Giuseppe Lumia e l’on. Vanessa Ferreri, che, nel frattempo, avevano espresso il proprio plauso per il regolamento “Gurrieri” (Lumia), e preannunciato l’avvio di una iniziativa legislativa con auspicio di adozione tempestiva da parte del Consiglio Comunale di Vittoria (Ferreri).

Oltre a insistere perché la sua proposta fosse sottoposta al Consiglio Comunale, Gurrieri, in seguito a quanto dichiarato da Di Falco così come riportato in un comunicato stampa (n. 640 del 26 novembre 2014), aveva posto al Presidente alcune domande, chiedendo delle “risposte rassicuranti”. In sintesi: 1) chi fosse stato il redattore dello schema di regolamento, dato che, secondo Gurrieri, questo compito non era stato attribuito né svolto dalla burocrazia del Comune; 2) se il Presidente del Consiglio (che, secondo quanto da lui riferito, il 13 giugno 2013 aveva presentato lo schema ad alcune associazioni insieme al Sindaco) era stato in proposito delegato dal Consiglio o da sue articolazioni; 3) come mai all’assessore Gurrieri, titolare anche della delega ai “Regolamenti” non era mai stato trasmesso lo schema di regolamento, né prima né dopo la sua presentazione, alla quale non era neppure stato invitato; 4) per quale motivo, nonostante la necessità evidente di fra presto, “anche a seguito di talune operazioni di controllo e verifica di fattori ed elementi distorsivi e inquinanti poste in essere dalle autorità preposte” (sono note a tutti, in proposito, le indagini condotte, in particolare, dalla Guardia di Finanza, ma anche le relazioni della D.I.A. sui tentativi di infiltrazione della criminalità nell’agroalimentare e delle alleanze tra i clan), nei diciotto mesi intercorrenti tra il giugno 2013 e il dicembre 2014, il regolamento non fosse stato inserito all’ordine del giorno del Consiglio Comunale !

Domande, queste, di tutto rispetto e, pensiamo, legittime. Eppure, dopo poco, è arrivato quello che sembra più un attacco che una risposta, questa volta ad opera del Presidente della Civica Assise Di Falco, a Gurrieri.

Ciò che balza subito agli occhi, è che il documento di Gurrieri (“per la sua delicatezza”, ha poi precisato il Vicepresidente di Avviso Pubblico nella sua bacheca Facebook) non era stato diffuso agli organi di informazione, quello di Di Falco è stato invece pubblicato tra i comunicati stampa ufficiali del Comune e trasmesso a tutti gli organi di stampa. Una prima domanda che ci si può porre è perché ciò sia potuto accadere e con quali finalità. Il dato certo è che in questo momento nella città e soprattutto tra gli operatori, tutti conoscono le posizioni tanto di Gurrieri (che intanto ha deciso di lasciare la giunta) quanto di Di Falco. Il conflitto tra il da farsi sul mercato è insomma, sotto gli occhi di tutti, con tutte le conseguenze e le preoccupazioni del caso.

Orbene, a parte questo, qualche punto da chiarire, a nostro avviso, rimane, in quanto la risposta del Presidente del Consiglio Comunale (che secondo Gurrieri, una “non-risposta”), effettivamente lascia parecchi dubbi:  

  1. a scrivere lo schema relativo al Regolamento – si dice – è stato il presidente di Vittoria Mercati, ma questo ente non ha questa funzione nè si comprende perché sia stata fatta fuori la direzione comunale;
  2. il presidente non si è confrontato con il Consiglio Comunale nè ha ricevuto deleghe e lo schema non è mai stato approvato dalla giunta e neppure ad essa è stato sottoposto. Gli assessori e i consiglieri non sono stati invitati agli incontri gestiti (sembra, dai resoconti della stampa) unicamente dal presidente Di Falco, dal sindaco con all’oggetto una iniziativa individuale in quanto non “coperta” da deliberati o da pareri dei rispettivi organi e della burocrazia;
  3. Nella nota scritta da Gurrieri si diceva che “nessuno schema fosse stato trasmesso nonostante fosse l’assessore alla trasparenza e soprattutto ai regolamenti”. A questa constatazione Di Falco non risponde se non (quasi) chiamando a correo il sindaco;
  4. Soprattutto, Di Falco non chiarisce affatto il motivo per cui lo schema sia rimasto per un anno e mezzo nei suoi cassetti;
  5. Va detto infine che, le uniche direttive sul mercato di questi anni, portano la firma di Piero Gurrieri (bandi sui requisiti di legalità) ed esistono, formalizzate e protocollate, a partire dai primi mesi di assunzione della delega assessoriale di Gurrieri, richieste di iniziativa e sollecito al presidente del Consiglio Comunale che, di fatto, appaiono ignorate.

In conclusione ci domandiamo come sia possibile che, come si desume dalla nota del presidente Di Falco, la concertazione di un atto come quello che deve andare a regolamentare la legalità al mercato, sia stato fatto fuori dai circuiti istituzionali e bypassando la burocrazia dell’ente, quali le ragioni di un ritardo che impressiona e quali quelle che stanno portando, nei fatti, a delegittimare e a isolare, anche pericolosamente, l’ex assessore Piero Gurrieri, proprio in un momento in cui la criminalità ha prepotentemente rialzato la testa.  

Appare concepita e diffusa una proposta, priva di qualsiasi istituto di contrasto alle infiltrazioni mafiose, che Gurrieri ha integrato, che è stata considerata da più parti utile a contrastare efficacemente la criminalità e ad impedire all’origine condizionamento e ricatto nei confronti delle tante imprese sane del territorio, e che è opportuno che il Presidente porti subito in Consiglio Comunale. Ci sono questioni formali, di procedura ? Se Di Falco condivide la proposta, la faccia propria, se non la condivide, può sempre dirlo chiaramente. Ciò che non appare possibile è, su questi temi, non esprimersi, o esprimersi in modo contorto per non cambiare, nei fatti, nulla.

Sempre che ciò non debba ritenersi, e non vorremmo proprio crederci, un rifiuto a costituire argini alla criminalità organizzata, di fatto ignorando la proposta di Piero Gurrieri, in un momento, va ribadito, in cui a Vittoria si ritorna ad uccidere per strada.

 

 

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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