Vittoria, Gurrieri scrive a Di Falco per la questione mercato

Gentile Presidente,

   come ricorderà, con nota prot. n. 36623 del 24/11/2014 – che per Sua comodità allego alla presente – Le ho trasmesso le mie proposte ai fini della redazione del nuovo regolamento di mercato destinato a sostituire l’attuale che risale al 1971 e non è più in grado di assicurare un’azione adeguata di contrasto alle infiltrazioni della criminalità e delle mafie.

   Ho formulato le superiori proposte sotto forma di modifiche ed integrazioni alla bozza di regolamento (a mio giudizio estremamente carente dal punto di vista degli strumenti a presidio della legalità) della quale ho assunto materiale indiretta conoscenza solo nel mese di ottobre 2014, non essendo fino a quel momento stato destinatario, nonostante in più occasioni abbia formalmente sollecitato l’apertura dell’iter finalizzato all’adozione dell’atto, di alcuna comunicazione in proposito, a dispetto delle deleghe assessoriali (“Trasparenza” – “Legalità” –  “Statuto e Regolamenti”) conferitemi fin dal giugno 2011 e da me detenute, senza soluzione alcuna di continuità, fino al mese scorso.

   Non posso nasconderLe la mia sorpresa per le dichiarazioni da Lei rese il 26/11/2014, riportate nel comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune n. 640 di pari data. Lei ha infatti affermato (mi permetta di riportare testualmente alcuni periodi) che il 6/6/2013, insieme al Sindaco e al presidente della “Vittoria Mercati”, ebbe a consegnare alle forze sociali e produttive della città “una bozza che ha permesso l’avvio di un dibattito, tant’è che io stesso ho avuto consegnate delle proposte di modifica sia dall’associazione commissionarti (il 13 giugno 2013) che dalla Cia di Vittoria (il 20 giugno 2013), proposte che ho girato anche all’assessore competente”. 

   Invero, dalle Sue dichiarazioni non si comprende chi abbia redatto la bozza (da quel che informalmente mi risulta, non sembra essere stata coinvolta la direzione della P.M., all’uopo competente secondo lo schema di organizzazione dell’ente); sulla base di quale delega da parte del Consiglio Comunale Lei l’abbia presentata insieme al Sindaco; come mai non abbia ritenuto di trasmettere copia delle proposte anche al sottoscritto, nella indicata qualità; ma soprattutto, per quali ragioni, nonostante disponesse di uno schema e di precise proposte, Lei non abbia ritenuto, in quasi diciotto mesi, di investire il Consiglio Comunale e le sue articolazioni della discussione sullo schema regolamentare ai fini dell’adozione di una formale deliberazione.

   Nell’auspicare un Suo rassicurante riscontro ai superiori quesiti, faccio presente che, come certamente a Sua conoscenza, che la competenza esclusiva (e inderogabile) in materia di atti regolamentari come quello in questione appartiene unicamente al Consiglio Comunale e prescinde dalla necessità di una (previa) deliberazione della Giunta Comunale, e che l’esigenza di una sollecita adozione di un nuovo regolamento in questa materia è stata ripetutamente rappresentata nel dibattito politico cittadino, anche a seguito di talune operazioni di controllo e verifica di fattori e elementi distorsivi e inquinanti poste in essere dalle autorità preposte.

   D’altra parte, che l’esigenza di un immediato intervento di normazione a presidio della legalità e a tutela degli operatori in questo importante comparto sia reale e non più procrastinabile si desume dai pronunciamenti resi da più parti a seguito della trasmissione, da parte mia, delle proposte: mi riferisco, in particolare, alle dichiarazioni rese dal Sen. Giuseppe Lumia (membro della Commissione parlamentare Antimafia e già Presidente della stessa) e dall’on. Vanessa Ferreri, che ha anche annunciato la presentazione di un disegno di legge di iniziativa parlamentare all’A.R.S..

   Come ho affermato nella nota prot. 36623/14, infatti, “rapidità è sinonimo di legalità” e principi e prassi di legalità possono essere certamente affermati tramite la redazione di protocolli (come quello che ho appreso essere stato opportunamente sottoscritto proprio in questi giorni) ma dipendono specificamente e infungibilmente da una disciplina regolamentare che stabilisca condizioni adeguate e di prevenzione e di contrasto alla criminalità e alle mafie in un contesto in assoluta prevalenza sano e che deve essere difeso da pressioni e attacchi esterni. 

   Essendo certo che Lei condivida le considerazioni che precedono, La invito a sottoporre con assoluta urgenza al Consiglio Comunale lo schewma regolamentare, con le proposte che Le ho trasmesso. 

   Essendo stata inoltre autorevolmente rappresentata la possibilità di un intervento normativo di carattere primario in materia, mi pregio trasmettere la bozza regolamentare, con le mie proposte e un “Abstract” di sintesi, all’on. Ministro dell’Interno, alla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, al Prefetto di Ragusa, all’Assessore regionale alle Risorse Agricole e Alimentari e agli On. Deputati all’A.R.S.. 

 

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