Vittoria, il giallo del box 65 col socio occulto, Venerando Lauretta. “Fuori i mafiosi dal Mercato”

Il box numero 65 è diventato un caso al Mercato di Vittoria. Sul box, infatti, è in corso una doppia attività investigativa: da un lato quella condotta dall’Arma dei Carabinieri, dall’altra quella condotta dall’autorità del mercato stesso che ne sta valutando la revoca.

Venerando Lauretta
Venerando Lauretta

Già da mesi, infatti, le autorità competenti avrebbero chiesto ai responsabili della licenza del box “spiegazioni” su alcuni documenti che risulterebbero non chiari. Però le motivazioni addotte dai responsabili sembra non abbiano convinto le autorità e gli investigatori che starebbero lavorando per la revoca. 

Il problema starebbe proprio nel (presunto) “socio occulto”, Venerando Lauretta (foto a lato).

Lauretta è stato già colpito da provvedimenti patrimoniali riconducibili ad attività mafiose per le quali è stato già condannato (per 416-bis).

Sono persone come Lauretta che (se presenti), dal mercato di Vittoria, devono essere cacciate. Altrimenti si rischierà di infangare il lavoro di tanti imprenditori per bene.

Altri casi in passato hanno agitato il Mercato, proprio per quanto concerne i box e fra questi non si può non citare il caso emblematico del box 59, assegnato alla “DO.RO. S.r.l.”, di cui era titolare Rosario Dominante, nipote del boss Carmelo Dominante e del box 23, anch’esso in seguito revocato al titolare.

Il senatore Mario Giarrusso, componente della Commissione bicamerale Antimafia, in visita a Vittoria sabato è stato netto: “E’ arrivato il momento di restituire il Mercato di Vittoria agli imprenditori per bene, all’indotto per bene che ne è maggioranza. Vanno immediatamenti cacciati fisicamente i delinquenti e le presenze che ne adombrano la regolarità. Va sostenuto conclude Giarrusso – il lavoro degli inquirenti e della magistratura, ma si deve far presto. Non e’ più tempo per interventi grigi: fuori la mafia ed i mafiosi dal mercato di Vittoria!“. 

Va detto poi che, come risulta dalla interrogazione del Senatore Beppe Lumia (LEGGI L’ARTICOLO), altre presenze stanno inquinando il Mercato di Vittoria

Nell’indotto, “si segnalano ancora Gionbattista Ventura (già segnalato per 416-bis), Marco Papa e Francesco Giliberto, operanti nel settore degli imballaggi. Ventura, in particolare, ha 2 nipoti che operano sempre nel settore degli imballaggi, Jerry e Angelo, inteso “Elvis”, che sono i figli del fratello Filippo, quest’ultimo detenuto per associazione mafiosa”.

Ancora va prestata attenzione a Paolo Cannizzo, inteso “Paulu U niuru”, elemento di spicco del clan Carbonaro Dominante, scarcerato e nuovamente arrestato, che “ha operato sul territorio vittoriese  – scrive Lumia – con agenzie di trasporti (avrebbe rilevato con un altro soggetto, Titta Luminoso, l’agenzia di trasporti di Guglielmo Costa); 

Salvatore Fede, già segnalato per 416-bis, scarcerato e successivamente e arrestato nuovamente per pena definitiva, avrebbe operato a fianco di Paolo Cannizzo citato nel settore trasporti

Angelo Alecci inteso “Cocuzza” e Giovanni Busacca inteso “A veccia” (già coinvolti per 416-bis nella nota operazione di “Piazza pulita” del 1993) avrebbero acquisito un’azienda che assembla pedane in legno da mettere all’interno del mercato ortofrutticolo di Vittoria; 

Salvatore Di Mercurio, già segnalato per 416-bis, gestisce invece un magazzino di lavorazione in conto terzi, lavorando i prodotti ortofrutticoli dell’azienda dei fratelli Libretti; 

Claudio Di Martino (già segnalato per 416-bis ed indicato come killer della Stidda negli anni ’90) ha inserito il figlio Daniele nel settore dei trasporti

ancora Raffaele Giudice (pregiudicato per 416-bis) inteso “varecchina”, gestisce il 70 per cento dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli su Vittoria fornendo servizi nei vicini comuni di Niscemi e Gela

Salvatore Gulino (già segnalato per 416-bis e 74 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990) inteso “U cavadduzzu”, genero di Pino Gueli (416-bis), ha aperto un autosalone; 

Sebastiano Gatto (nipote del fu professore Biagio Gravina, quest’ultimo reggente della famiglia della Stidda di Vittoria, ucciso il 10 marzo 1989), nonché fratello di Giambattista, rimasto ucciso in un agguato di mafia, opera nel settore dei trasporti; 

la famiglia Consalvo (Giacomo Consalvo, già 416-bis, e i figli Michael e Giovanni, già 416-bis –)  – conclude Lumia – opera nel settore delle cassette in legno per i produttori ortofrutticoli”. 

Riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione inviataci dal sig. Di Martino Daniele, con riferimento all’articolo dal titolo “ Vittoria, il giallo del box 65 col socio occulto, Venerando Lauretta “ Fuori i mafiosi dal Mercato, che riporta l’interrogazione parlamentare presentata in Senato dal Senatore Lumia : “ Il sig. Di Martino Daniele sottolinea e precisa che non è figlio del sig. Di Martino Claudio,  come erroneamente indicato nell’articolo ( nell’interrogazione n.d.r. ) , ma di Di Martino Francesco.

Inoltre , il sig. Di Martino Daniele non ha mai lavorato per una ditta operante nel settore dei trasporti, essendo lo stesso un onesto operaio di una Soc. Coop.  che si occupa di commercializzazione di prodotti ortofrutticoli. Il sig. Di Martino Daniele tiene, altresì, a precisare che non è mai stato sottoposto ad indagini riguardanti reati di associazione di stampo mafioso, essendo persona rispettabile e contraria ad ogno tipo di legami con ambienti malavitosi o criminali. Da ciò se ne deduce la totale estraneità ai fatti riportati del sig. Di Martino Daniele”.

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