Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a “giocare”, ma giocano a modo loro e senza rispondere alla violenza morale e psicologica dei loro “interlocutori comprimari”, senza quegli artifici subdoli e arroganti che gli stellastrisciati, padroni del mondo, cercano di esercitare su una popolazione inerme, servendosi di un governo aggiogato ed insensibile alle istanze dei propri cittadini.
Ed è così che interi articoli della Costituzione Italiana, per ottenere la quale milioni di italiani furono mandati a morire nei due conflitti “mondiali” del secolo scorso, vengono inascoltati, sottovalutati, ignorati, abrogati di fatto senza passare da alcun organo istituzionale competente; ed è così che, in barba agli artt. 11 e 29 della stessa carta costituzionale, un governo straniero viene ad imporre la propria volontà ad una nazione intera, e lo fa attraverso le parole di un proprio altissimo funzionario: ne insulta le istituzioni, ne sminuisce il Parlamento e la Magistratura, ignorando il primo e ritenendo la seconda “ostaggio di piccoli gruppi minoritari di contestatori in malafede”.
In quali modi dovrebbe rispondere, il popolo dei No Muos, all’incapacità di un Governo italiano di tutelare e proteggere come dovrebbe, i suoi “cittadini”?
Con una resistenza strenua e con blocchi stradali? Con l’indignazione espressa in articoli e comunicati? Denunciando e costituendosi “parte offesa” in ricorsi e processi amministrativi e penali? Con manifestazioni nazionali capaci di far convergere su Niscemi, migliaia di manifestanti e non semplici “gruppi minoritari”come dichiarato dalla console generale Barrosse? Si, ma a volte può farlo anche con una festa.
E “festa” è stata.
Gli attivisti del Comitato No Muos di Vittoria (RG) hanno deciso di “festeggiare” con una “NOTTE BIANCA NO MUOS”, i risultati ottenuti da Comitati, Associazioni e liberi cittadini, in sede amministrativa e penale e, lo scorso sabato 30, hanno ospitato in due piazze e per le vie del centro storico della cittadina ragusana, centinaia di persone, provenienti dai centri vicini.
Organizzata dal Comitato No MUOS di Vittoria in collaborazione con l’Amministrazione Comunale dello stesso centro ragusano e Radio Sole Vittoria, la manifestazione, iniziata intorno alle 20.00, si è protratta fino a notte inoltrata. Numerosi banchetti, in Piazza del Popolo e via Cavour, hanno distribuito materiale informativo e gli attivisti si son prodigati a rispondere a tutti i quesiti che venivano loro posti ed hanno anche offerto buonissimi dolci preparati dai panificatori di Vittoria, agli intervenuti.
La manifestazione si è aperta con una marcia per la pace che ha visto, in prima fila, il reverendo buddista Ghosho Morishita e il suo tamburello: come 30 anni fa, contro i missili Cruise di Comiso, la sua preghiera per la pace ha riempito l’aria, colorando di forte emozione la manifestazione.
Diversi gli interventi dal palco, dalle mamme del Comitato “Mamme No Muos Sicilia”, provenienti da Niscemi, al legale dell’Ass. Movimento No Muos Sicilia, Rossella Zizza, la quale ha illustrato gli aspetti legali della “questione” Muos, quanto si è fatto e quali saranno i possibili sviluppi futuri. E’ intervenuto anche il dott. Rino Strano, consulente scientifico dello stesso Movimento, membro della Commissione di studiosi e scienziati che, coordinata dal prof Zucchetti del Politecnico di Torino, per mesi ha lavorato a quegli studi che hanno poi portato alla sentenza del TAR siciliano (461/2015), sentenza che, com’è noto, ha dichiarato “abusivo” l’impianto satellitare niscemese.
Festa di luci, danze e colori dunque, gruppi musicali locali hanno allietato la serata, così come un “cantastorie” e tanti clown che hanno intrattenuto piccoli e adulti con i loro sorrisi e i loro colori. Anche una mostra fotografica sulle “scie chimiche” presentata dal Comitato No-Muos di Chiaramonte Gulfi. Presenti anche i ragazzi dell’Unione degli Studenti di Vittoria.
L’intrattenimento ha visto anche uno spettacolo di danza a cura della “Somendra Dance Projet Vittoria” e la partecipazione straordinaria del noto comico Turi Seminara.
Daniela Giuffrida